L'inverno demografico gela il lavoro
e accelera l'invecchiamento degli occupati: nel 2024 l'età media
sale a 44,2 anni, oltre due in più rispetto al 2019 (42 anni). A
pesare è la riduzione del numero di giovani e la crescita degli
over 50, tra cui oltre un milione di pensionati tornati a
lavorare, aumentati di 76mila unità negli ultimi cinque anni. È
quanto emerge da un'analisi condotta da Confesercenti su dati
Inps, Istat e camerali.
Il ritorno dei pensionati e la difficoltà di ingresso dei
giovani sono legati anche all'impoverimento del lavoro. Un
fenomeno dovuto non solo a inflazione e fiscal drag, sottolinea
l'associazione, ma anche alla diffusione dei contratti
cosiddetti pirata: accordi al ribasso rispetto ai contratti
collettivi più rappresentativi, con sottoinquadramento e
riduzione delle tutele. "Una piaga" che riguarda circa 800mila
dipendenti, concentrati soprattutto nel terziario e nel turismo,
privati anche di benefici come previdenza integrativa e
assistenza sanitaria.
"Inverno demografico e dumping contrattuale - commenta il
Presidente di Confesercenti Nico Gronchi - sono due micce accese
che rischiano di far deflagrare il mondo dell'occupazione e
ridurre le prospettive di sviluppo economico. Per invertire
questa tendenza serve un intervento organico, dal rafforzamento
dei benefici per chi assume under 35 ad un regime fiscale di
vantaggio per le imprese giovani. Necessario anche premiare la
contrattazione collettiva di qualità, detassando non solo gli
aumenti salariali dei contratti più rappresentativi, ma anche
13esima e 14esima, spesso non previste dai contratti in dumping,
così da aumentare il potere d'acquisto delle famiglie e
incentivare la permanenza nel lavoro regolare".
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