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A 24 anni Armando è pronto a combattere per il titolo europeo. Portando sul ring quella sua boxe fatta di ritmo, pressione e sacrificio coltivata sul pavimento di un garage abbandonato
Paolo Marcacci
30 ottobre - 13:43 - MILANO
Il titolo europeo è un diritto, inteso come chance, non una semplice velleità. A maggior ragione dopo la difesa della cintura di Campione Italiano dei Superleggeri a Palermo, contro Alessandro Fersula. Una boxe sempre ad alta intensità, quella del pugile romano, nato nella Capitale ventiquattro anni fa e attualmente, da professionista, con uno score di quattordici vittorie su quattordici incontri, con tre KO. Un soprannome d'altri tempi e geolocalizzato, per così dire, a livello di quartiere, ma che non rende del tutto l'idea del bagaglio pugilistico che Casamonica porta sul ring; perché "La furia del Quadraro", popolare quartiere dell'area sudorientale di Roma, come definizione premia soltanto la capacità di imprimere un ritmo incessante al suo avversario di turno. Precisiamo questo perché Armando Casamonica potrebbe tranquillamente meritare anche la definizione di "Stratega del Quadraro", per ciò che ha già evidenziato, come caratteristiche ricorrenti, all'interno dei suoi match. La sua boxe nasce innanzitutto da una pratica sportiva, in generale, incessante e variegata, che lo accompagna sin dall'infanzia: nuoto, pallacanestro, calcio. Fondo e sollecitazioni molteplici alla reattività.