La sfida di Coppa dei Campioni annullata per la Guerra fredda. E giocata ieri, dopo 65 anni

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Nel 1960 fu cancellata a causa delle tensioni politiche internazionali. Ieri, finalmente, Glenavon ed Erzgebirge Aue hanno giocato la loro partita. Ha vinto...

Davide Giovanzana

6 luglio 2025 (modifica alle 15:55) - MILANO

Dopo la vittoria del titolo nordirlandese nella stagione 1959-1960, il Glenavon FC, squadra della piccola città di Lurgan, a sud-ovest di Belfast, si qualificò alla Coppa dei Campioni, all’epoca chiamata European Cup. Il club fu sorteggiato contro i tedeschi dell’Erzgebirge Aue, squadra all’epoca conosciuta come Wismut Karl Marx Stadt e che aveva appena vinto il campionato della Germania Est. Le partite di andata e ritorno, però, non si disputarono. Le tensioni legate alla guerra fredda e alla cortina di ferro che tagliava l’Europa in due erano parecchie e i due Paesi negarono il visto alle squadre. Nonostante l’autorizzazione della UEFA a giocare in Paesi neutrali, il Glenavon si ritirò dalla competizione per motivi economici.

Ieri, 65 anni dopo, la partita è stata finalmente disputata e il doppio confronto portato a termine: a Lurgan l’Erzgebirge Aue ha battuto 2-0 il Glenavon davanti a 1200 tifosi venuti dalla Germania e a tantissimi tifosi della squadra di casa. L’estate scorsa, i nordirlandesi avevano viaggiato fino ad Aue, grazie all’aiuto economico dei propri tifosi, per disputare la sfida di andata, terminata 5-0 sempre per i tedeschi. Ma il risultato conta poco...

L’idea è nata da un tweet di Adam Carson, tifoso del Glenavon da tutta la vita e responsabile delle relazioni con i tifosi del club: “È un capitolo mancante nella storia di entrambi i club ed è fantastico aver finalmente giocato la sfida dopo tutti questi anni. All’inizio era uno scherzo, ma tre anni fa alcuni tifosi dell’Erzgebirge mi hanno contattato e l’idea è piaciuta molto”, ha dichiarato all'AFP. I 750 biglietti che il Glenavon aveva messo a disposizione dei tifosi tedeschi sono finiti subito, convincendo il club a concederne altri 500. Intervistato dalla BBC, il direttore sportivo della squadra tedesca che milita in terza serie ha raccontato le emozioni di vivere una sfida che 60 anni fa nessuno avrebbe mai pensato si sarebbe riuscita a disputare: “Il risultato finale non è importante, l’amicizia, la storia e la chiusura di questo capitolo sono i veri titoli di questa partita”.

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