La rivincita di Tuchel, l'Inghilterra cambia ma vince sempre

2 giorni fa 3

Anche senza le sue stelle, l'Inghilterra continua a volare, ancora a punteggio pieno e senza reti al passivo dopo cinque partite nelle qualificazioni mondiali: dopo la cinquina in Serbia il pass per la Coppa del Mondo appare come una pura formalità, zittendo lo scetticismo che aveva accompagnato la nomina di Thomas Tuchel. Martedì a Belgrado i Tre Leoni hanno fatto a meno di Jude Bellingham, Bukayo Saka e Cole Palmer (infortunati) e di Trent Alexander-Arnold e Phil Foden (scelta tattica). Eppure, la prestazione inglese al Marakana è stata impressionante, per superiorità, autorevolezza e efficacia offensiva come solidità difensiva.

Cinque partite, altrettante vittorie, un cammino spedito sinonimo di equilibrio, mentalità e identità tattica. Nonostante le perplessità iniziali, e un gioco nelle prime uscite non così spettacolari, Tuchel - scelto per il dopo Gareth Southgate - sembra avere imposto il suo marchio: pressing alto, intensità a centrocampo, rotazioni offensive e gestione scientifica dei tempi della partita. Anche grazie a scelte coraggiose, come la fiducia riposta in giovani come Morgan Rogers, Noni Madueke e Anthony Gordon.

"Abbiamo scelto di ridurre la rosa a livello numerico proprio perché volevamo alzare il livello di competizione tra i giocatori stessi - ha spiegato Tuchel -.Gioca chi in allenamento ha il migliore comportamento, la miglior forma fisica, e dà il meglio di sé. A prescindere dal nome, non ci sono privilegi, tutti devono ugualmente lottare per una maglia da titolare". Nel momento d'oro dell'Inghilterra spicca il nome del 23enne Elliot Anderson, prodotto del settore giovanile del Newcastle, passato l'estate scorsa al Nottingham Forest per 35 milioni di euro.

Il Daily Mail, dopo la gara di Belgrado, lo ha ribattezzato "il nuovo Gazza", accostandolo a Paul Gascoigne, non solo per il ruolo (centrocampista offensivo), ma anche per la sua capacità di abbinare talento e corsa, fase offensiva e difensiva, passaggi e tackle. Un paragone ingombrante per Anderson, che dopo la trafila nelle nazionali giovanili della Scozia ha deciso di giocare per l'Inghilterra. Che è tornata a sognare, grazie ad una nuova generazione guidata da un ct tedesco.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo