La morte di Benvenuti. Oliva: "Il più grande di tutti". Damiani: "Idolo di una generazione"

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Le reazioni dopo la scomparsa del grande campione. Il presidente del Coni, Malagò: "Nino, icona senza tempo"

20 maggio - 16:56 - MILANO

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Tantissime le reazioni non appena si è diffusa la notizia della morte di Nino Benvenuti, 87enne campione senza tempo del pugilato, non soltanto italiano. Così il presidente del Coni Giovanni Malagò: "Sei entrato nell'Olimpo e hai dominato sul ring diventando un'icona senza tempo. Hai conquistato il Mondo, vincendo i Giochi di Roma '60 e poi i titoli iridati, regalando al pugilato e a tutto lo sport italiano un esempio sinonimo di orgoglio. Ciao Nino. Le tue gesta, il tuo sorriso, la tua classe rimarranno un marchio di fabbrica intramontabile. Sei stato un campione straordinario, rimarrai una leggenda, un Mito per sempre".

oliva

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Commossi tanti pugili italiani. "E' stato il più grande pugile italiano, il mio faro, quello che mi ha ispirato nel combattere alla sua maniera: toccare e uscire - racconta Patrizio Oliva -. É stato il primo che mi ha visto combattere da ragazzino a Torino e disse `questo ragazzino mi somiglia e può essere il mio erede´. Era il mio primo titolo italiano e avevo 17 anni. Lo reputo un grande pugile ed è stato quello che ha pubblicizzato in maniera positiva il nostro sport. Era elegante nei modi, un signore, con lui il pugilato ha vissuti anni di grande rispetto grazie a Nino Benvenuti. Lui ha vinto l'oro nel 1960 a Roma e io nel 1980 a Mosca, ma siamo stati gli unici pugili italiani ad aver vinto sia l'oro olimpico che la coppa di miglior pugile delle Olimpiadi". 

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Il ricordo di Francesco Damiani, argento olimpico a Los Angeles '84: "Quella di Benvenuti è una grave perdita, mi dispiace molto: lascia un grande vuoto nel pugilato. Era una grande persona, da bambino lo guardavo sempre e i primi ricordi che ho della boxe sono proprio gli incontri di Nino che vedevo con mio padre. Lui era un eroe degli anni '60, l'idolo di una generazione. Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando ho intrapreso la carriera da pugile. Eravamo tutti molto orgogliosi di Benvenuti, l'unico pugile italiano ad aver detenuto il titolo mondiale unanimemente riconosciuto di due categorie di peso, medi e superwelter. Lascia un grande vuoto". 

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"Nino Benvenuti è stato un grande campione, un grande punto di riferimento per tutti gli atleti italiani che hanno cominciato a sognare le Olimpiadi. Me compreso" ha detto l'ex pugile Roberto Cammarelle, medaglia d'oro ai Giochi di Pechino del 2008. "Ho un grande ricordo di lui, soprattutto olimpico e nella fattispecie quello di Pechino, dove ho vinto, perché siamo stati insieme per un po', poi lui ha commentato la mia vittoria in Rai e quindi ho un buonissimo ricordo del Nino post carriera. Era per ogni pugile lo zio di famiglia, perché lo conoscevano tutti, e tutti ne avevano sempre sentito parlare".

La Gazzetta dello Sport

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