La Francia reclama le origini di Papa Leone XIV e scova una parentela con Cantona

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Lo sostiene un portale che si occupa di genealogia. Il collegamento tra i due risale a circa 12 generazioni precedenti, attorno al 1500. Tra i parenti illustri del Pontefice, anche il filosofo Camus

21 maggio - 18:50 - MILANO

Fosse vero, ci sarebbe da fare uno studio approfondito sull'impatto del mondo che ci circonda sul nostro sviluppo. Perché immaginare che dallo stesso dna siano usciti Papa Leone XIV ed Eric Cantona, seppure ben oltre i celebri 6 gradi di separazione, lascia decisamente a bocca aperta. Da una parte l'apostolo di Dio, l'erede di Pietro. Dall'altra l'eccentrico ex calciatore, quello della pedata con colpo di karate a un tifoso del Crystal Palace. Eppure, secondo quanto sostiene la Francia dopo aver studiato il sito Genealogy Discord Server, tra i due ci sarebbe una lontana parentela.

discendenza

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Mentre la discendenza materna del Papa è rintracciabile rapidamente e senza troppe difficoltà, la sua linea paterna presenta molte zone grigie e contraddizioni. Ovviamente si è scatenata una corsa all'accaparrarsi le origini del Santo Padre. L'Italia sostiene che abbia antenati in Piemonte, i francesi invece che i Prevost siano partiti dalla Normandia, passando per Parigi per poi trasferirsi in Louisiana e da lì a Chicago, città di Papa Leone XIV. Arriviamo così all'albero genealogico che conterebbe tra i distanti cugini - di mezzo ci sono tra 12 e 15 generazioni - anche Cantona, legato a Prevost attraverso la coppia Bertrand Negrel-Louis Jean, sposati nel 1566 a Roquevaire.

French writer Albert Camus poses in Paris following the announcement of his being awarded the Nobel Prize for literature on October 17, 1965. (Photo by AFP)

Ma non solo: tra i parenti alla lontanissima (qui si va dalla 14ª alla 16ª generazione) ci sarebbe anche il filosofo e scrittore francese Albert Camus, premio Nobel della letteratura nel 1957, pure lui legato alla famiglia Negrel. Una parentela decisamente più nobile rispetto all'irascibile Eric.

La Gazzetta dello Sport

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