La difesa di Bolsonaro ricorre contro i domiciliari, 'è censura'

16 ore fa 3

La difesa dell'ex presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, ha presentato ricorso alla Corte suprema di Brasilia (Stf) chiedendo la revoca degli arresti domiciliari, definiti una forma di "censura". Gli avvocati hanno inoltre sollecitato che la decisione sulla misura restrittiva della lbertà personale venga sottoposta con urgenza alla plenaria della Prima camera della Stf, composta da cinque giudici (i componenti della Corte sono in tutto undici).
    L'ex leader di destra è confinato nella sua casa a Brasilia da lunedì, per aver violato il divieto di utilizzare i social imposto dal giudice della Stf, Alexandre de Moraes, relatore del processo in cui è imputato per presunto tentativo di golpe.
    I suoi legali sostengono però che "non vi è stata alcuna violazione delle misure precauzionali" quando i sostenitori di Bolsonaro hanno condiviso in Rete le immagini di una videochiamata tra lui e il figlio maggiore, il senatore Flavio Bolsonaro, che domenica scorsa stava partecipando a una manifestazione di solidarietà per il padre a Rio de Janeiro. Gli avvocati sostengono che Bolsonaro non può essere ritenuto responsabile delle azioni di altre persone.
    A metà luglio, l'ex capitano dell'esercito è stato costretto a indossare un braccialetto elettronico, a rimanere a casa la sera e nei fine settimana e a non esprimersi sui social, direttamente o tramite terzi. Le nuove misure imposte lunedì includono restrizioni all'uso dei telefoni cellulari.
    Ma mentre finora poteva incontrare solo i suoi avvocati, ieri sera Moraes gli ha concesso il permesso di farsi visitare dai suoi figli e da altri parenti stretti. Le restrizioni imposte a Bolsonaro sono state criticate come eccessive da esperti e dalla stampa brasiliana, così come dai suoi alleati politici.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Leggi l’intero articolo