Nell’ultima giornata del Festival dello Sport è stato celebrato lo storico successo dell’Aquila nella Final Eight di febbraio in Coppa Italia
dal nostro inviato Antonino Morici
13 ottobre - 16:04 - TRENTO
La Coppa dei sogni brilla sotto il sole di piazza Duomo davanti a tanta gente, il popolo dell’Aquila. La Dolomiti Trento celebra anche al Festival dello Sport lo storico successo conseguito a febbraio a Torino, sede della Final Eight di Coppa Italia. Ci sono i quattro giocatori della squadra attuale che in quei giorni erano al PalaInalpi: Selom Mawugbe, Patrick Hassan, Jordan Bayehe e il capitano Toto Forray. Con loro il presidente del club Luigi Longhi e il presidente della Lega Basket Maurizio Gherardini.
CORAGGIO
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I protagonisti di quel fantastico week end hanno rivissuto le tappe di avvicinamento, dai quarti di finale contro Reggio Emilia, “Una vera battaglia”, alla semifinale con Trieste. Partite punto a punto, che la squadra allora allenata da Paolo Galbiati ha fatto sue con grande coraggio. Fino alla sfida per il trofeo vinta, con margine (+16) sull’Olimpia Milano. “Ricordo la riunione tecnica prima della finale - racconta Bayehe - provammo qualche schema nella camera d’albergo, cinque contro zero, anche per stemperare la tensione”. Così Forray, il play che a Trento gioca dal 2011: “Sollevare la Coppa è stato un momento indimenticabile, ho faticato a trattenere l’emozione, ha significato moltissimo per noi giocatori, il club e tutta la comunità trentina che ci sostiene senza sosta. Ora siamo ripartiti con una squadra rinnovata, giovane e di talento”. Come Cheickh Niang, il fratello 17enne di Saliou, passato alla Virtus Bologna e apprezzato anche in Nazionale all’Europeo. “Cheickh può diventare fortissimo, deve solo restare tranquillo e continuare a lavorare”, sottolinea Forray.
CONTI IN ORDINE
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Una Coppa Italia dal peso enorme per un club giovane, appena 30 anni di storia, diventato un modello soprattutto per la capacità di far convivere risultati sportivi (due finali scudetto perse nel 2017 e 2018) e gestione economica. “Trento è una mosca bianca- ha ricordato Maurizio Gherardini, da fine giugno presidente di Lega - ed è per questo che il suo successo va considerato con rispetto e ammirazione. Tutti i club dovrebbero ispirarsi a questo modello: sostenibilità dei costi e progettualità. E’ uno degli obiettivi di Lega basket: il nostro movimento ha ampi margini di crescita e stiamo lavorando per migliorare sotto tutti gli aspetti”. Chiusura affidata a Longhi, il presidente della Dolomiti. “Al centro del nostro progetto c’è la restituzione al territorio di valore e promozione attraverso la pallacanestro. I giocatori che arrivano a Trento vivono la città, il contesto sociale, partecipano a tante attività. Il nostro segreto è questo: siamo espressione della nostra terra”.