La Cisl in piazza, Fumarola a Meloni: 'Concertazione per il Patto sociale'

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Passare dalle parole ai fatti. E attraverso la concertazione arrivare al Patto della responsabilità: un patto sociale, con le forze riformiste del Paese, su lavoro, crescita e coesione. E' la sfida che la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, rilancia dalla manifestazione nazionale del sindacato e che rivolge al governo, direttamente alla premier Giorgia Meloni.

La Cisl scende in piazza, di sabato, a Roma per chiedere di migliorare la manovra e guardare anche oltre: rivendica una scelta e una linea diversa rispetto allo sciopero della Cgil contro la legge di Bilancio. Non lo commenta, ma a più riprese rimarca le differenze di giudizi e di azione.

La sua parola d'ordine resta il dialogo, "il nostro metodo è il confronto, non il conflitto", ripete Fumarola tra una stoccata e l'altra: "Questa non è una piazza contro, è la piazza della responsabilità".

Certo l'unità sindacale è un valore ma si costruisce sui contenuti: "E non sulla gara a chi urla di più" dice rivolgendosi apertamente a Cgil e Uil. E sui contenuti punta, ripartendo dall'ultimo congresso della Cisl a luglio scorso, che proprio sulla proposta del patto si era concentrato, raccogliendo anche l'apertura dell'esecutivo. Allora "la presidente del Consiglio ha detto parole importanti e significative: andiamo avanti, si dimostri che le parole hanno un peso. Apriamo una stagione di concertazione nuova", incalza dal palco in piazza Santi Apostoli la leader della Cisl.

Un patto "vero" con sindacati e imprese - con chi ci sta - e con il governo. Il primo pilastro è la manovra, che però va rivista. Ci sono, spiega, alcune cose "giuste, frutto anche del nostro pressing", a cominciare dagli interventi a sostegno del lavoro e del ceto medio, e altre da migliorare e c'è "un buco clamoroso" sul fondo per la legge sulla partecipazione, cavallo di battaglia del sindacato.

Anche su questo capitolo Fumarola si rivolge alla premier Meloni: "Rifinanziare presto e tutto. Diversamente la Cisl saprà alzare in ben altro modo le bandiere". Tra i punti da migliorare si sofferma sulla detassazione degli aumenti contrattuali, chiedendo di alzare la soglia dei redditi a 38mila euro e di escludere gli accordi pirata: riconoscendo il beneficio solo ai contratti comparativamente più rappresentativi.

Un aspetto su cui insiste anche Confcommercio, chiedendo di estendere il meccanismo ai contratti rinnovati nel 2024, tra cui c'è quello del commercio, altrimenti "resterebbero esclusi oltre cinque milioni di lavoratori" del terziario e dei servizi. Altri punti dolenti in manovra, secondo la Cisl: la scuola, l'università e la ricerca, per i quali serve "ben altro sforzo". Così come sulle pensioni, dalle minime ad Opzione donna.

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