I funerali si sono tenuti alla Chiesa degli Artisti di Roma: "È sempre stato un grande esempio e spero, come maestro, di riuscire a tramandare tutti i suoi valori, non solo quello che ha fatto sul ring", le parole dell'attuale dt azzurro De Carolis
Un lungo applauso accoglie l'arrivo del feretro di Nino Benvenuti all'esterno della Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma dove spicca una corona di fiori inviata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Una folla che si riversa poi dentro per rendere l'ultimo omaggio alla leggenda del pugilato non solo italiano: tanta, tantissima gente comune\.
nomi
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Volti noti, si notano tra i presenti. Sportivi, politici (come il ministro Abodi e l'ex presidente della Camera Gianfranco Fini, oltre a Franco Carraro), gente dello spettacolo come Vera Gemma, la figlia di Giuliano Gemma, suo amico personale e con cui girò la pellicola “Vivi o preferibilmente morti” che segnò il debutto cinematografico di Nino.
ricordi
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"Fin da quando ho messo i guantoni il mio maestro mi ha sempre detto di ispirarmi a lui. Seguivo i suoi consigli, per tutta la carriera è stato un simbolo da seguire sia sportivamente che umanamente": così Giovanni De Carolis, dt delle nazionali italiane di pugilato, durante la funzione. "Per noi era un simbolo, per i valori che ha sempre voluto trasmettere - ha continuato De Carolis -. È sempre stato un grande esempio per tutti noi e spero, come maestro, di riuscire a tramandare tutti i suoi valori, non solo quello che ha fatto sul ring". Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha ricordato lo spessore umano e sportivo di Benvenuti che fu il primo a tenere svegli gli italiani in maniera massiccia per farli sintonizzare nel 1967 sulle frequenze radio in occasione del suo match con Griffith al Madison di New York.
assenze
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Tra i presenti, il presidente della Federpugilato Flavio D'Ambrosi, l'ex canottiere Bruno Mascarenhas e gli ex pugili Romolo Casamonica, Emanuele Blandamura e Emiliano Marsili, molto commossi. Pochi, troppo pochi, per rendere omaggio a una vera leggenda dello sport.
la russa
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"Sento il dovere ma anche il sentimento vero di ricordare un grande campione che ha onorato l'Italia, un vero ambasciatore d'Italia nel mondo, è stato il primo sportivo che è riuscito a fare stare svegli gli italiani e non per la televisione, c'era soprattutto la radio, coinvolgendo sportivi e non sportivi": parole del presidente del Senato, Ignazio La Russa, ricordando in Aula Nino Benvenuti scomparso due giorni fa.