Favola Cerignola: la scalata, il poker e le frasi di Califano. E ora è sfida alle grandi

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Dalla Prima categoria al sogno B: adesso sotto col Pescara. Tutto con un presidente saggio e bravo con le carte

Pietro Scognamiglio

23 maggio - 10:54 - MILANO

Al gran ballo delle semifinaliste, ce n’è una che le altre – storicamente più avvezze alle serate di gala – farebbero bene a guardare senza sentirsi superiori. Per storia calcistica, dimensioni della piazza e investimenti il Cerignola è chiaramente dietro Vicenza, Ternana e Pescara, che sommano una quarantina di annate in Serie A. Ma considerarlo Cenerentola solo perché arriva dalla provincia, evidentemente, esporrebbe le favorite a sbandate pericolose. Intanto per il ranking: la squadra di Giuseppe Raffaele è arrivata seconda dietro un Avellino costruito esplicitamente per andare in B, contendendogli il primato fino a tre giornate dalla fine (con un innegabile danno subito dal ricalcolo delle classifiche, dopo le esclusioni di Taranto e Turris). Se il confronto tra gironi è insidioso, il Cerignola è rimasto in corsa per la promozione diretta un po’ meno del Vicenza ma un po’ più della Ternana, con le quali ha condiviso lo status di testa di serie. Ed è stato nel girone C molto più continuo di quanto è riuscito a fare il Pescara nel B: non a caso, si sfidano una seconda e una quarta. Ma in semifinale (lo dimostrano le ultime stagioni) conta poco da dove si arriva. 

impresa cerignola

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La piena consapevolezza del momento che si sta vivendo in città l’ha espressa la curva Sud, nella notte del pareggio con l’Atalanta U23 che è valso l’arrampicata sul punto più alto della storia calcistica del Cerignola. "Diventai grande in un tempo piccolo", recitava il grande striscione esposto dal tifo organizzato, citazione di Franco Califano che fotografa al meglio le ultime stagioni del club rilevato nel 2014 in Prima categoria dalla famiglia Grieco (imprenditori in vari settori, tra cui la grande distribuzione di prodotti per l’igiene della casa e della persona). Nel 2016-17, quando il Pescara è stato per l’ultima volta in Serie A, il Cerignola vinceva il campionato di Eccellenza pugliese tornando a mettere il naso fuori dai confini regionali. Nel 2022 il salto tra i professionisti, seguito da tre qualificazioni consecutive ai playoff. L’audacia appartiene al club nella sua denominazione completa (Audace Cerignola), ma anche al presidente Nicola Grieco nella sua seconda grande passione: è infatti giocatore di poker professionista, uno che sui siti specializzati viene definito «istintivo e di braccio» ai tavoli dei tornei in giro per l’Europa. La sfrontatezza con le carte in mano si incastra però con la programmazione accorta nella conduzione del club, reso solido e ambizioso negli anni senza mai azzardare passi troppo lunghi (nelle dichiarazioni e anche nelle spese). 

fattore raffaele

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Una modalità gestionale che viaggia in piena sintonia col carattere degli uomini cardine dell’area tecnica. Il ds Elio Di Toro e Giuseppe Raffaele, l’allenatore arrivato a marzo 2024 in un posto sembrato subito su misura per lui per le caratteristiche ambientali e dei giocatori già a disposizione. L’allenatore siciliano aveva fatto bene tra i professionisti solo a Potenza, per poi fallire a Catania e a Viterbo. Cerignola l’ha rilanciato alla soglia dei 50 anni, esaltando un 3-5-2 concreto e propositivo – osservato con interesse anche dalla B – ma soprattutto le grandi capacità di lettura. Di uomini e situazioni, come dimostrato con gli ingressi in campo di Volpe e Achik che hanno capovolto l’Atalanta dei giovani. Col Pescara servirà una versione migliore di Capomaggio – il jolly argentino, trascinatore per mesi, non è al top – bomber Cuppone (tornato a marzo da un lungo infortunio) vivrà emozioni da ex, ma sarà emotivamente carico anche l’incrocio tra i presidenti: "Daniele Sebastiani è un mio carissimo amico – ha raccontato Grieco – giocare contro di lui per me sarà brutto". Ma, allo stesso tempo, sarà bellissimo.

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