L'attacco della madre di Rabiot: "È De Zerbi che urla e abbaia. La rissa? Una scusa, questione di soldi"

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La signora Veronique: "Al Marsiglia bugiardi e traditori, peggio del Psg". Dopo la rissa del figlio con Rowe, costato il rapporto con la squadra e la messa sul mercato, accuse pesanti della mamma-procuratrice: "Nessuna violenza inaudita, nessun ferito. Tutto un pretesto per metterlo sul mercato a un anno dalla scadenza del contratto"

Alessandro Grandesso

22 agosto - 12:01 - PARIGI

Bugiardi e traditori. Peggio del Psg, c'è il Marsiglia. Veronique Rabiot ne ha per tutti dopo che il Marsiglia ha sospeso e messo in vendita il figlio Adrien a causa di un litigio di spogliatoio con il collega Rowe. Il fatto è avvenuto venerdì scorso, dopo la sconfitta di Rennes. La madre del centrocampista, che ne cura anche gli interessi, in due interviste su Rtl e il quotidiano La Provence, attacca il presidente Longoria "che si comporta come un agente" e il d.s. Benatia "non all'altezza". Senza dimenticare il tecnico De Zerbi, “quello che urla e abbaia sempre nello spogliatoio”. 

violenza

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Prima di tutto, però, Véronique Rabiot va allo scontro mediatico con i dirigenti, scesi in campo per giustificare la decisione: “Presidente e direttore sportivo non sono all'altezza del ruolo che ricoprono. Si lasciano travolgere dalle emozioni, sono corrosi dal loro ego. E Longoria si comporta come un agente e non come un presidente”. Al centro di tutto, c'è l'ormai famosa rissa di una settimana fa. Véronique puntualizza: “Non ero nello spogliatoio e nemmeno Longoria. Adrien racconterà la sua versione, ma è chiaro che ormai ogni giorno che passa il litigio, come ne possono capitare nel calcio, diventa sempre più violento. I dirigenti parlano di violenza inaudita, ma non ci sono nasi rotti o labbra spaccate, né punti di sutura e nessuno è finito in ospedale. E né l'allenatore né il d.s. sono intervenuti. Non c'è stata nessuna violenza inaudita, nessun ferito”. 

tradimento

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Il presidente Longoria come il d.s. Benatia hanno giustificato la decisione di escludere Rabiot evocando la necessità di rispettare il club. Anche qui Véronique replica: “Di quale rispetto parla un presidente che urlava 'corruzione, corruzione' per criticare gli arbitri. O un d.s. che è stato sospeso per mesi per aver criticato le decisioni dei direttori di gara. Non sono di certo loro che possono dare l'esempio”. Poi la madre (e procuratrice) del centrocampista ne ha per De Zerbi: “Lui dice che non ha mai visto una cosa del genere, che era scioccato, quando è sempre quello che urla e abbaia nello spogliatoio. Ha dato una seconda opportunità a Greenwood che ha picchiato la moglie, poteva darla anche ad Adrien”. E non finisce qui: “De Zerbi si dice tradito per la mancanza di impegno dal ritiro in Olanda. Ma è Adrien che è stato tradito. In questa situazione Adrien sente ingratitudine, tradimento e mancanza di rispetto”. 

soldi

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Véronique Rabiot fa persino un inatteso mea culpa ricordando l'ultima stagione parigina quando il figlio fu escluso per gran parte dell'anno perché non voleva rinnovare, tanto da aver portato poi il club dell'emiro in tribunale vincendo una causa per mobbing: “Pensavamo di aver vissuto il peggio con il Psg, ma mi ero sbagliata. A Marsiglia è pure peggio”. Un parallelo non infondato: “Tutto l'accaduto è una montatura, la verità sta altrove. Se l'episodio fosse stato così grave, Adrien avrebbe dovuto essere stato licenziato. È tutto un pretesto per metterlo sul mercato a un anno dalla scadenza del contratto e ricavarne dei soldi. Nel calcio tutti mentono e tutti sanno che tutti mentono. Quando non si capisce che cosa sta succedendo, vuole dire che dietro ci sono i soldi”.

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