Aperto il bando che consentirà a 6 ragazzi e 6 ragazze, nati nel 2011 e 2012, di accedere a un percorso tecnico gratuito seguiti da coach e preparatori di livello mondiale
Il tennis, è risaputo, è tutto tranne che uno sport da poveri. I costi sono molteplici ed è molto complesso anche provare a diventare un giocatore senza il sostegno economico della famiglia alle spalle. Il caso più mediatico è quello di Nole Djokovic, che ha più volte raccontato come il padre Srdjan avesse chiesto aiuto agli usurai per farsi prestare 5.000 dollari e mandare il figlio a giocare in Usa.
IL PROGETTO
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Per la seconda volta, dalla città di Torino e dalla passione per il tennis di uno stimato gruppo di professionisti, prende forma un'idea che strizza l'occhio ai ragazzi nati nel 2011 e 2012. "I Tennis Foundation", dopo i 4 anni che hanno certificato il successo del progetto, ha comunicato l’apertura del bando per il nuovo progetto benefico “Little Tennis Champions 2025-26”, rivolto ai talenti emergenti del tennis provenienti da Italia, Albania, Kosovo e Montenegro. Contemporaneamente, l’organizzazione benefica celebra la conclusione del programma “Intesa Sanpaolo Assicurazioni Little Tennis Champions”, preceduta dal Master LTC 2021-22, un’iniziativa quadriennale che ha formato 20 giovani tennisti italiani, selezionati in base alle qualita tennistiche e al reddito della famiglia, portandoli a competere in tornei internazionali e a vivere esperienze uniche accanto ai grandi campioni.
A COSTO ZERO
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I ragazzi avranno a disposizione figure top, per crescere sul piano tecnico, fisico e mentale. L'obiettivo è sempre lo stesso: dare un’opportunità a chi non ha le possibilità. Saranno scelti 12 giocatori in erba (6 ragazzi e 6 ragazze). Si sono già svolte le selezioni in Montenegro, il 25-26 giugno sarà la volta di Albania e Kosovo, mentre il 28 e 29 giugno sarà la volta dell'Italia. I provini si terranno a Torino, alla presenza di Gipo Arbino, storico coach di Lorenzo Sonego e mentore dei programmi benefici dell'associazione torinese. "Non necessariamente prenderemo i più forti al momento - racconta Elena Bassani, una delle coach che si occupa di valutare i candidati - o quelli sfacciatamente più avanti dal punto di vista fisico. Anzi, la sfida più stimolante è individuare, tra chi proviene da condizioni più svantaggiate, quelli con più margini di crescita, intravedere qualità che nemmeno loro sanno di possedere". I fortunati che saranno scelti si alleneranno con tecnici del calibro di Ivan Ljubicic, Emilio Sanchez, Simone Tartarini (coach di Musetti) e Omar Camporese, oltre a sessioni di mental coaching con Stefano Massari, già al fianco per gran parte della carriera di Matteo Berrettini. L'idea è quella di portare i ragazzi a competere nel circuito Tennis Europe, con una programmazione da sviluppare prevalentemente all'estero. Il tutto, grazie al sostegno di brand di primissimo livello (il main sponsor è Yokohama), senza che le famiglie debbano tirare fuori un euro.
SI RIPARTE
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Nel precedente ciclo, i ragazzi hanno conquistato 23 titoli, 33 finali e 46 semifinali in tutta Europa, oltre a quattro titoli italiani, evidenziando miglioramenti in qualche caso clamorosi. "In questi tre anni - racconta Simone Bongiovanni, co-fondatore di I Tennis Foundation e team manager del progetto - abbiamo visto crescere giovani talenti del tennis italiano, originariamente fuori dalle prime e seconde linee a livello nazionale, sostenendoli con un programma completo, dalla tecnica alla preparazione mentale. Questo progetto ha dimostrato che il talento può emergere se sostenuto nel modo giusto, e ringraziamo di cuore Intesa Sanpaolo Assicurazioni per aver creduto nella nostra missione". E per questa nuova avventura I Tennis Foundation - tra i suoi ambassador anche i campioni italiani Musetti, Paolini, Sonego, Cobolli, Arnaldi, Bronzetti e Cocciaretto -, rafforza il proprio impegno per il tennis giovanile, puntando su formazione, inclusività e sostegno concreto ai talenti emergenti anche a livello internazionale. E allora, se siete Under 14 e credete di avere i numeri, perché non provarci?