Ktm cambia pelle e padrone. E la MotoGP?

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Ktm “salva”: interviene Bajaj con 566 milioni di euro diventando, di fatto, di proprietà indiana. Non c’è nessuna certezza, invece, che Ktm continui nel settore corse, in primis in MotoGP anche oltre il 2026

Massimo Falcioni

21 maggio 2025 (modifica alle 10:12) - MILANO

Dunque, il colosso indiano Bajaj è intervenuto con un prestito da 566 milioni di euro decisivi per i 600 milioni di euro che entro il 23 maggio devono essere dati al curatore fallimentare di Ktm per chiudere il 30% del pesante debito con i creditori. Nello specifico, i 566 milioni di euro sono stati erogati da Bajaj Auto (garantiti da istituti finanziari quali JP Morgan Chase Bank NA, DBS Bank Ltd, Citigroup Global Markets Asia), l’azienda indiana fondata nel 1945, secondo costruttore mondiale di scooter e quarto produttore mondiale di motoveicoli con oltre 1 milione di unità prodotte all’anno. Bajaj Auto detiene il 49,9% di Pierer Bajaj AG, che a sua volta possiede il 74,9% di Pierer Mobility AG, la holding che controlla Ktm AG e altri marchi come Husqvarna e GasGas.

Moto invendute

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A questo punto, Ktm è fuori dalla crisi, fuori dal rischio chiusura? No. Quello di Bajaaj, per adesso, è solo un tappabuchi. Così, intanto, si evita il clamoroso fallimento per una crisi dovuta alla sovrapproduzione di oltre mille moto al giorno, con ingenti scorte invendute ferme nei piazzali, aggravando via via in modo sempre più pesante la già critica situazione economica. In questo contesto, non si capisce anche la soddisfazione da parte di esponenti del governo austriaco rispetto all’evoluzione della crisi di Ktm: in realtà quanti degli attuali 6-7mila dipendenti resteranno nell’azienda di Mattighofen?

Ktm diventa indiana

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I 566 milioni di euro di Bajaj non sono un prestito: di fatto, oggi Ktm cambia pelle e padrone diventando indiana, dato che Bajaj dovrebbe portare la sua quota azionaria dall’attuale 49,9 al 63%. Così Bajaj acquista Ktm puntando a evitare il fallimento del marchio austriaco anche per recuperare gli investimenti fin qui fatti sull’azienda motociclistica, di oltre 1,2 miliardi di euro. In India si deciderà cosa sarà la nuova Ktm. Bajaj ha già pronto una prima bozza di piano di ristrutturazione e di rilancio della Ktm con effetti pesanti a cominciare dalla riduzione dell’occupazione, subito oltre il 20% in meno nelle fabbriche europee, con la cancellazione di modelli già in difficoltà sui mercati e il lancio di nuove moto puntando su un nuovo motore bicilindrico 850 cc.

addio alle corse

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In India si deciderà anche se Ktm proseguirà con le corse nel motomondiale Moto3 e Moto2 e, soprattutto, in MotoGP. Già nel piano di riorganizzazione discusso mesi fa in prima udienza con i creditori c’era una voce che non lasciava dubbi, in cui si specificava: "È prevista l’uscita da MotoGP, Moto3 e Moto2 al fine di ridurre i costi". Solo una minaccia per cercare di salvare il salvabile? Oggi, al di là delle dichiarazioni per lo più rassicuranti più volte fatte dagli attuali vertici Ktm sul futuro delle corse, i diretti interessati del settore racing, in primis piloti, ingegneri, tecnici, sono in forte tensione. Non c’è nessuna certezza che Ktm continui nel settore corse, in primis in MotoGP anche oltre il 2026, anno di scadenza del contratto con Dorna e l’ultima con l’attuale regolamento tecnico. Non si esclude niente, compreso l’uscita di Ktm dalla MotoGP (e non solo) sin dal termine della stagione 2025. Una cosa è certa, sulle corse Bajaj ha una sua linea: si corre non solo per l’immagine ma se ci sono finanziatori/sponsor che sostengono gli investimenti necessari. Ecco perché non c’è sicurezza sul futuro corse Ktm che altre volte in passato ha chiuso con le corse, per poi tornare dopo anni. Così, in questo quadro da "montagne russe", nel reparto corse Ktm tutti si stanno guardando attorno, cercando nuovi sbocchi. Gli attuali quattro piloti MotoGP Acosta, Binder, Bastianini, Vinales non sono fermi in attesa di ricevere il "benservito". E, in particolare, nel Team VR46 di Valentino Rossi, si guarda con ottimismo a quel che sta succedendo in Ktm, pronti a dare il benvenuto a Pedro Acosta.

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