Italiano: "Bologna, diamo il massimo per i 29.303 rossoblù. Ho chiesto spensieratezza"

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Il tecnico rossoblù carica l'ambiente alla vigilia della finale di Coppa Italia contro il Milan: "Le mie finali perse? Questa è un'altra storia. Vogliamo rendere orgoglioso il nostro popolo"

Matteo Dalla Vite

Giornalista

13 maggio - 19:16 - ROMA

È la sua quarta finale in 720 giorni. Due anni, praticamente. È la sua settima in assoluto. Vincenzo Italiano si gioca l'atto conclusivo numero quattro (dopo i tre, persi, con la Fiorentina) tenendo presente che la legge dei grandi numeri può avere un senso e che - in ambiti diversi - lui di momenti finali ne vinse tre, anche se in Serie D, C e Serie B. Tutto insegna. Il tecnico del Bologna ha ancora dubbi di formazione: la volontà è quella di mettere dentro tutti i "big", poi come sempre solo domani mattina deciderà, capirà: come ha sempre fatto. Tutti sulla corda. Fino all'ultimo secondo. "Questa gara è importante come le altre che ho vissuto in passato, in alcune ho gioito in altre non è andata bene - dice Vincenzo Italiano -. Ma questa è un'altra storia e vogliamo rendere orgoglioso il nostro popolo, daremo il massimo perché questa gente lo merita. Ai ragazzi ho detto di usare spensieratezza, semplicità, senza rimorsi o ripensamenti, pensando che ogni palla sia l'ultima e libertà mentale. L'ultimo Milan-Bologna? Abbiamo staccato la spina alla fine, e non va bene. Sarà tutta un'altra storia. Questa è la partita in cui gli errori devono essere ridotti a zero. Viviamo tutto con grande entusiasmo perché è questo che ci sta accompagnando dall'inizio alla fine dopo un'assenza di 51 anni: cerchiamo di fare un altro passo verso la storia, questa è una sfida emozionante perché siamo riusciti a regalare alla città un passo molto importante. Appena l'arbitro fischia bisogna pensare che abbiamo 29.203 "animali" rossoblù, i tifosi dentro l’Olimpico, con noi e cercheremo di scrivere un nuovo capitolo di storia".

milan-bologna, le ultime su castro, ndoye e holm

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Castro o Dallinga? Castro sale nelle quotazioni. Ndoye è pronto? Cambiaghi anche. Holm più di Calabria e così Odgaard e Fabbian si giocano il posto da trequartista. Fosse per lui, Italiano non avrebbe dubbi: tutti dentro, ci si gioca l'Europa. Ma serve tener conto di tutto l'arco della gara e degli eventuali supplementari. "Castro? L'ho visto meglio ma non gioca una partita intera da due mesi: vediamo domattina, il dolore al piede è andato via, so quanta autonomia avrebbe iniziando ma so quale può avere subentrando. Coi ragazzi c'è un rapporto che sembro quasi un loro compagno di squadra, il maestro che resta allievo può essere una strada buona: gli ho detto che oggi al Quirinale ero un po' teso ma alla fine me la sono cavata bene. Dovremo stare attenti alle qualità del nostro avversario, riconosciute. Aprire un ciclo qui? Il Bologna sta dimostrando grande crescita, da Sinisa in poi, è in crescita da quando è arrivato il presidente Saputo che vuole migliorare di anno in anno, è ambizioso. Un fioretto? Avevo smesso, ma se dovessimo fare questo miracolo qualcosa mi inventerò. Ai ragazzi ho detto che se anche non ci fossi domani, beh, loro andrebbero avanti per rendere felice questa città".

italiano e il discorso al quirinale

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In mattinata, Italiano assieme a tutto il Bologna e il Milan era andato al Quirinale dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E aveva toccato le corde come un bolognese acquisito. "Questa è una finale che a Bologna manca da cinquantuno anni e oggi vorrei portare in questa sala il calore e l'entusiasmo con cui la città si sta preparando all'appuntamento. Il Bologna ha una storia grande fatta di coppe e scudetti ma molte persone della mia età hanno sentito raccontare dai papà, dai nonni, dalle mamme e dai loro occhi quel periodo: ne hanno sentito parlare come di un'età dell'oro, quasi irripetibile. Domani trentamila di questi bolognesi gremiranno lo stadio, sognando anche loro di poter alzare una Coppa che negli anni ha assunto un'importanza tale da entrare nel cuore degli italiani. A nome di tutti i bolognesi speriamo in un grande spettacolo". Adesso, Italiano è pronto a prendersi quello che non è riuscito a fare negli ultimi tre atti finali: il trofeo. "Qui c'è una coesione pazzesca - continua - creatasi col tempo. Una grande passione che ho voluto anche esternare al nostro presidente della Repubblica. Ora dobbiamo vivere tutto a testa alta per poter vivere nella storia, creare uno spettacolo ed essere un esempio per chi ci guarda. Questa è la mia settima finale: giocarle è bello e lo è ancora di più perché non era prevista. Sono a tre pari fra vinte e perse: se i miei ragazzi vogliono farmi il regalo...". Ecco. Con Italiano si è presentato Lorenzo De Silvestri, il capitano designato che probabilmente non inizierà la finale. "Questa finale di Coppa Italia è un regalo che vogliamo scartare bene: serve spensieratezza, quella che ci ha portato fino a qui e che ha creato un'atmosfera pazzesca". Si gioca.

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