Italia crisi senza fine: ora c'è la Moldova, ma Spalletti trema 

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Coverciano è un fortino assediato dopo la debacle di Oslo. Musi lunghi, tanti dubbi e di nuovo lo spauracchio del terzo mondiale visto dal divano: gli azzurri e il ct, Luciano Spalletti, provano a tenere fuori le critiche e le polemiche per concentrarsi sulla partita di Reggio Emilia contro la Moldavia. Servirà una goleada, lunedì sera, per far sbiadire un po' l'incubo Norvegia, pena l'apertura ufficiale di processi che sono già nell'aria e che vedono sul banco degli imputati non solo il tecnico toscano.

Gli hashtag #Spallettiout e #Gravinaout, sintomo di una generale voglia dei tifosi di voltare pagina, sono già comparsi sul web, così come le fughe in avanti sull'alternativa al ct attuale: da Stefano Pioli a Claudio Ranieri, molto sostenuto sui social, fino anche alla suggestione di un ritorno di Roberto Mancini, passando pure per Thiago Motta. Senza escludere la possibilità di andare a pescare all'estero. Il faccia a faccia vero tra il presidente Figc Gravina e Spalletti ci sarà però martedì, dopo il secondo match a questo punto decisivo per l'Italia e anche per le sorti dell'allenatore. Intanto nel centro tecnico alle porte di Firenze sono ore calde, ma anche di riflessione: Gravina si confronta con Spalletti e alcuni giocatori (pescando tra quelli più rappresentativi) per favorire una riflessione aperta focalizzata adesso sulla partita di lunedì e più in generale sull'obiettivo della qualificazione, al netto di infortuni e di una situazione contingente legata alla stanchezza per una stagione infinita. E per capire cosa non funziona, anche nel rapporto tra il tecnico e lo spogliatoio.

"Ora bisogna solo fare gruppo - commenta l'ex ct Roberto Donadoni -. La nazionale non ha giocatori che risolvono le cose da soli e quindi è impostata su un gioco che coinvolge tutti. Ma per farlo serve freschezza, fisica e mentale, che adesso manca". Problemi evidenziati da una pimpante Norvegia e che nel clan azzurro, con il morale sotto i tacchi, sperano non lo siano dalla Moldavia, per affrontare la quale il ct dovrà cercare correttivi di formazione, stante il bisogno di fare più gol possibile, dato che gli scandinavi primi nel girone a punteggio pieno hanno già sconfitto i moldavi 5-0 e la loro differenza reti segna un bel +10. Solo una andrà direttamente ai Mondiali, la seconda dovrà fare gli spareggi. Da martedì, liberati i giocatori e con in mano il risultato di Reggio, la prospettiva andrà ampliata in vista delle altre partite di qualificazione in programma da settembre in poi. In attesa di un 'messia' in campo che al momento non è all'orizzonte - mancano talenti come Yamal, Cherki o Nusa, anche perchè c'è una 'crisi di vocazioni' nel calcio, unica tra le grandi discipline a perdere tesserati, 40 mila tra 2022 e 2023 -, ci sarà da valutare la questione della guida tecnica, anche in relazione al rapporto tra la squadra e Spalletti.

Nel mesto viaggio di ritorno dalla Norvegia alcuni sull'aereo si sarebbero lamentati del fatto che il ct per tutta la settimana abbia provato il 3-4-1-2 con Frattesi e poi prima della partita ha virato sul 5-3-2 con Raspadori, "Io vado avanti così, c'è da migliorare sotto certi aspetti ma si va avanti con questo progetto", ha detto il ct ma ha ben sintetizzato la situazione Gigio Donnarumma: "Siamo l'Italia e non sono accettabili queste partite". Dal ko con la Svizzera poco meno di un anno fa, che segnò l'uscita dagli Europei, tra i risultati degli azzurri di Spalletti spicca solo il 3-1 sulla Francia a settembre in Nations League, un exploit che non ha avuto seguito mentre da allora è aumentato il disamore dei tifosi, anche per un gioco che è ben lontano dall'entusiasmare. Un argomento che potrebbe emergere con forza a partire da martedì prossimo, tra l'altro alla vigilia di un'altra avventura per il calcio azzurro, gli Europei Under 21 in Slovacchia. Una volta terreno di conquista per le maglie azzurre, il torneo è diventato un tabù, con l'ultima vittoria che risale al 2004, 21 anni fa. I ragazzi di Carmine Nunziata (che non ha avuto il rinnovo), alcuni dei quali prestati dalla nazionale A, cercheranno di andare il più avanti possibile. Nel frattempo, si guarda già al futuro, con l'idea di affidare la rappresentativa a ex campioni del mondo come Pirlo, Gattuso o Cannavaro in vista di un'ulteriore crescita. E a Oslo ad assistere al 3-0 c'erano anche Bonucci e Corradi, altri nomi per le eventuali exit strategy. 

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