Inzaghi: "Temevo il Torino. Champions? Non è ancora finita..."

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Corsa scudetto ancora aperta e il tecnico dell'Inter sorride: "Servono partite come quella di oggi"

Gregorio Spigno

Giornalista

11 maggio 2025 (modifica alle 21:21) - MILANO

Tutto aperto. Simone Inzaghi sorride, consapevole che la strada verso il finale di questo campionato è ancora lunga e tutto può succedere. La conquista della finale di Champions non frena l'Inter, neanche quella delle seconde linee. Dopo la sfida di San Siro contro il Verona, turnover anche a Torino e stesso risultato: 3 punti. Che confermano quanto tutto possa ancora accadere: "Il nostro compito è solo quello di fare partite serie e organizzate come oggi. Abbiamo giocato contro una squadra che ha dato tutto un campo, sapevamo che ci voleva un'Inter tosta e determinata e così è stata. Zalewski sta facendo molto bene si è calato benissimo nella nostra squadra. È un giocatore di qualità: nasce in questo ruolo, poi è stato spostato a fare il quinto e lo fa molto bene. Ci mancavano giocatori in mezzo al campo, ma Calhanoglu e Barella hanno dato grandissima disponibilità. Partita lucida, intensa, organizzata: i ragazzi mi sono piaciuti molto".

programma

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Il piano, tra rincorsa in campionato e finale di Champions, è stabilito: "Avremo qualche giorno libero - sottolinea ancora Inzaghi -, i ragazzi si devono riposare perché hanno fatto un tour de force importantissimo. Frattesi, Mhitaryan, Lautaro e Pavard non penso di poterli recuperare nemmeno per la prossima gara. Mancano 20 giorni e dobbiamo fare due ottime partite cercando di allenarci con serenità e allegria come facciamo sempre perché l'ansia e le aspettative non portano da nessuna parte". Il tecnico dell'Inter poi si sofferma ancora sui singoli: "Martinez è un portiere che insieme alla società abbiamo voluto a tutti i costi e di cui sono contento. Zalewski è una mezzala con talmente tanta qualità che può giocare anche da quinto. Barella e Calhanoglu che avevano speso tanto, ho pensato che Zalewski e Correa sotto Taremi potessero fare un'ottima partita e così è stato. Sono contento per Nicola e per tutti gli altri". E il finale resta ancor di più tutto da vivere: "Mancano due partite, stasera avevo timore di una squadra che non perdeva da 9 partite in casa, ma dopo averli visti allenare ero più tranquillo. Devo ringraziare questi ragazzi e questa società per quello che mi hanno dato. Arrivare in finale di Champions è qualcosa di enorme, ma non è ancora finita. Ci vorranno cuore e anima contro avversari anche più attrezzati di noi. Abbiamo già dimostrato di potercela giocare e lo faremo anche contro il PSG. Il più bel messaggio ricevuto mercoledì? Quello di mio fratello, ma anche di altri due allenatori che si sono ricordati dell'impresa fatta dall'Inter. Chi sono io lo dirò dopo il primo giugno" 

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