Seba Esposito va in gialloblù e il tecnico nerazzurro insiste per il suo ex pupillo. In Emilia alzano il prezzo, ma a fine mercato...
Saranno i rallentamenti sulla Milano-Bergamo e le difficoltà nel trovare un posto a tavola per Ademola Lookman. Sarà il più classico gioco delle parti dei dirigenti interisti, che mai rinunciano davvero ai migliori talenti su piazza, meglio ancora se italiani. E, soprattutto, sarà il la nostalgia emiliana di Cristian Chivu, che ha chiesto espressamente di ritrovare anche ad Appiano quel pupillo lanciato al Tardini. Sarà, ma il dossier Giovanni Leoni si è riaperto in casa Inter: non sarà facile mettere la mani sul 18enne che tutti vogliono, compreso un colosso inglese come il Liverpool, ma l’obiettivo sarà tenuto dai nerazzurri alla giusta distanza fin quando possibile. Di fronte alle altezze delle richieste da Parma, l’Inter si era un po’ defilata, come tatticamente si fa lungo le vie del mercato, ma nelle considerazioni degli ultimi giorni il nome di Leoni si è risentito con la solita frequenza in viale della Liberazione. Del resto, le due società fanno felicemente affari insieme: non più uno, ma già due da inizio sessione. Pensare al terzo, il più grosso e ricco, non sarebbe certo utopia.
il quadro
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Chivu ha, comunque, già riavuto indietro un pezzetto del suo Parma: Ange-Yoan Bonny, pagato 24 milioni, ha lasciato buone impressionato nella prima allegra partita in famiglia dell’Inter con la neonata U23. Il nuovo affare si è concretizzato ieri e con un percorso opposto: da Milano Sebastiano Esposito si è diretto a Parma . È così finalmente terminato il lungo peregrinare di questo talento autentico, forse un po’ bizzoso e, magari, accompagnato da meno aura rispetto al predestinato fratello Pio. Il 23enne Seba, che cercava già un appartamento a Cagliari, alla fine dovrà studiare il mercato immobiliare di Parma. L’operazione è da 4 milioni per un giocatore che sarebbe andato via a zero l’anno prossimo, con annessa maxi-parte sulla futura rivendita, addirittura il 50%. Fosse anche solo per la tempistica, non esiste collegamento diretto tra Esposito e Leoni: uno non avvicina l’altro, però c’è traffico tra le due società e questo basta a nutrire la speranza nerazzurra. Del resto, sin dall’inizio l’Inter ha sognato di accoppiare il baby Leoni al ben più esperto 28enne Lookman.
a tempo debito
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Il pensiero del presidente Marotta e del ds Piero Ausilio è sempre stato quello di aggiungere il prodigio parmense indipendentemente da eventuali uscite dietro. Nel ruolo di centrale ci sono, infatti, un 37enne come Acerbi e il 33enne De Vrij. Insomma, il ringiovanimento è richiesto a prescindere. Se poi una inglese dovesse spingersi fino ai 40 milioni chiesti per Bisseck (il Crystal Palace si è fermano prima), o se arrivasse un’offerta per Benji Pavard, allora sì che arriverebbe un ulteriore difensore con caratteristiche diverse, un aspirante "braccetto" come il genoano Koni De Winter. Insomma, Leoni abita su un pianeta diverso dagli altri, ma questo vale anche per il Parma, che nelle ultime settimane ha cambiato i numeri sulla tavola perché immagina un’asta globale, magari con dentro anche il Liverpool: i 30-35 milioni non bastano più, servirebbe un 4 davanti e a quelle cifre l’Inter non si arrampica. Ciò che è certo, però, è che questo centurione di 195 centimetri a Milano andrebbe di corsa per inseguire il Mondiale, di nuovo assieme al maestro Chivu. Lo stesso tecnico romeno vede in lui e Pio come i perfetti ricostituenti per il nostro azzurro sbiadito. La corda da Milano a Parma potrebbe tendersi di nuovo, se all’Inter restassero risorse sufficienti dopo aver risolto la pratica sulla trequarti e se, contemporaneamente, a tempo debito, da Parma si abbassassero le pretese per venire incontro al gioiellino.