Inter, la prima di Sucic: contro il Torino toccherà a lui. E Chivu lo prova anche da regista

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Senza Calha squalificato, nel debutto dei nerazzurri l’ex Dinamo Zagabria sarà titolare: il tecnico lo sta testando come play

Marco Fallisi

Giornalista

21 agosto - 12:07 - MILANO

 Per quanto obbligato, il taglio col passato si farà notare. Perché siamo di fronte a una operazione tatticamente delicata e simbolicamente molto, molto potente: per chi cerca i primi segnali tangibili della rivoluzione di Cristian Chivu, si prega di pazientare fino a lunedì sera a San Siro. Lì, nel debutto in Serie A contro il Torino, verrà varata la prima Inter del romeno in campionato, e non notare le differenze con il recente passato sarà pressoché impossibile: a cambiare sarà il cuore di quel centrocampo che fino a una manciata di mesi fa sembrava un blocco monolitico impossibile da scorporare. Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan è stata la formula magica dell’Inter inzaghiana che si è arrampicata fino allo scudetto della stella e poi, un anno dopo, si è fermata a un passo dal sogno Champions, ma adesso si cambia. Fuori Calha, squalificato, ciak in mano a un nuovo regista. E Petar Sucic si candida

Subito in campo

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Il talento croato è una delle due opzioni, la più intrigante, sul tavolo di Chivu. L’altra pista, più conservativa, conduce a Barella, che già in passato si è spostato davanti alla difesa all’occorrenza. Il tecnico nerazzurro non ha ancora scelto ma di sicuro darà una maglia a entrambi: all’assenza di Calhanoglu infatti si aggiunge quella di Frattesi, che al massimo potrebbe accomodarsi in panchina, visto il ritardo di condizione. E, sempre a proposito di condizione, Zielinski è stato tra gli ultimi ad aggregarsi alla truppa e ha sulle gambe appena mezz’ora con l’Olympiacos. Con Asllani ai saluti e il famoso colpo da 40 milioni proprio a centrocampo non ancora piazzato, il quadro si completa: la mediana contro i granata sarà un discorso più o meno esclusivo per Barella, Mkhitaryan e Sucic. 

Fiducia

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La presenza del 21enne arrivato dalla Dinamo Zagabria stupisce fino a un certo punto, perché Chivu con lui non ha certo perso tempo: subito dentro nelle rotazioni al Mondiale per club, quando il nuovo numero 8 nerazzurro era appena sbarcato sul pianeta Inter, e poi minuti anche durante i test estivi, sempre schierato da mezzala fino al trasloco in regia all’indomani di Ferragosto, contro l’Olympiacos a Bari. Indicazione significativa, visto che si trattava dell’ultima amichevole precampionato: se davvero prove generali con vista Torino sono state, è Sucic la prima scelta di Chivu per rimpiazzare Calhanoglu

eclettico

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Nella fetta di partita giocata da play, Sucic si è fatto apprezzare soprattutto in fase difensiva con letture e recuperi più che discreti - e già negli Usa, contro i picchiatori del River Plate, aveva sfoggiato un coraggio niente male nei contrasti - mentre il lavoro in impostazione è sembrato meno fluido. Anche se la personalità non manca, insomma, di strada da fare ce n’è ancora, ecco perché Chivu alla fine potrebbe optare per Barella, spostando Sucic nella comfort zone di mezzala destra: è in quella posizione che il croato ha brillato con la Dinamo, ma nel suo curriculum c’è anche la capacità di giocare in una mediana a due, come ha fatto con il neomilanista Modric in nazionale (e come potrebbe fare in nerazzurro se il sistema di gioco cambierà), nonché una grande predisposizione all’elasticità tattica. Ovvero, proprio quello che Chivu chiede alla nuova Inter che sta per nascere.

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