Inter, batti due colpi: 80 milioni pronti per un difensore e un mediano. I piani di Marotta

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Dopo aver giocato d'anticipo sul mercato, i nerazzurri hanno aspettato. Ora però, dopo aver fatto cassa, a Chivu servono due pedine. Arriveranno dall'estero

Filippo Conticello

Giornalista

21 agosto - 09:06 - MILANO

Il 30 giugno, 52 giorni fa, una vita seguendo i tempi dilatati centrifugati del calciomercato, l’Inter salutava il suo faticoso Mondiale americano. Era pomeriggio in North Carolina, mentre nella contemporanea sera italiana Ange-Yoan Bonny sbarcava a Milano per iniziare una nuova vita nerazzurra. La punta francese sarebbe diventato ufficialmente interista il 5 luglio, i 23 milioni pagati al Parma davano idea di una nuova era espansiva dopo anni di vacche magrissime: l’acquisto arrivava, infatti, dopo quelli di Petar Sucic, tuttofare del centrocampo, e Luis Henrique, talento di fascia ancora da inquadrare. Il croato e il brasiliano avevano pure partecipato alla spedizione americana, Bonny era addirittura la terza ciliegina di una torta in rapida guarnizione. Il problema, semmai, è che per vicissitudini varie, tra trattative sfinenti e altre beffarde, la cucina ha chiuso lì. Strano ma vero, ma da sei settimane l’Inter non sforna una nuova portata

due colpi

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Nel frattempo, però, la fame è cresciuta, almeno quella dei tifosi che bramano nuovi colpi, ancora di più dopo le tante vendite felice fatte dal club: lo fanno notare con una certa veemenza nel brusio indistinto dei social. Non dovranno aspettare tanto, sotto traccia i dirigenti nerazzurri hanno comunque lavorato per raccogliere proprio nelle ultime curve: arriveranno a brevissimo un centrocampista “completo” e un difensore giovane, due mister X da campionati esteri protetti in queste ore per evitare beffe supplementari. Di certo, seguiranno le nuove linee guide della casa: per settimane l’Inter ha cercato un attaccante nigeriano con le treccine, mollato poi di fronte al muro eretto dall’Atalanta e per nuove esigenze tecniche emerse lungo il cammino. Dopo aver augurato buona fortuna ad Lookman, ha così rivolto lo sguardo altrove: questa sterzata “filosofica”, più o meno obbligata dagli eventi, ha avuto un peso nell’apparente impasse.

il gruzzoletto

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Una volta abbracciato Bonny, l’Inter non ha però inseguito solo il bizzoso Lookman. Ha visto sfuggire via Giovanni Leoni, irraggiungibile di fronte alle pretese crescenti del Parma e l’irrompere del potentissimo Liverpool. Su Koni De Winter, altro difensore che raccoglieva gradimento, sono arrivati prima i cugini del Milan senza troppi rimpianti: i nerazzurri avrebbero dovuto liberare il posto prima e, si sa, il timing è tutto. A complicare il quadro, semmai, il mancato arrivo di Manu Koné: il francese si è tolto la maglia dell’Inter, quando la Roma ha fatto marcia indietro sull’onda delle proteste popolari. I giallorossi in versione Penelope hanno fatto e disfatto, mentre il club di Oaktree rimaneva senza parole: molto difficilmente la pratica si riaprirà, nonostante i Friedkin siano stretti dal Settlement Agreement Uefa. Il caso Koné ha aggiunto altro pathos al romanzo dell’estate: il francese era il centrocampista perfetto per Chivu, dotato di gamba e freschezza, una volta sfumata l’idea di un colpo offensivo come Lookman. Chi sarà scelto al suo posto avrà doti più o o meno simili: non a caso Djaoui Cissé, 21enne del Rennes che pare un replicante di Manu, era il nuovo preferito della casa. Gli ultimi contatti con la Francia, però, non sono stati molto incoraggianti: non c’è molta disponibilità a vendere, se non a prezzi da mal di testa. Il difensore, invece, ha la missione di ringiovanire il reparto degli ultratrentenni Acerbi e De Vrij. In ogni caso, mentre saliva e scendeva sulle montagne russe estive, l’Inter pensava anche a vendere: Buchanan è andato al Villarreal per 8,5 milioni, Stankovic al Bruges per 10 con opzione di recompra, Seba Esposito cagliaritano ha portato altri 4 milioncini, e poi il piccolo capolavoro Zalewski, riscattato a 6,5 e venduto a 17 alla Dea. Considerati i 100 milioni di “budget” varato da Oaktree per questa campagna (inteso come passivo per impegni di spesa), al netto di entrate e uscite già fatte, il conto è presto fatto: ci sarebbero circa 80 milioni di spendere adesso. Con un gruzzoletto così, questa lunga attesa nerazzurra è destinata a finire: in extremis, ma a finire.

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