Il triste addio di Conceiçao: l'ultima a San Siro in silenzio e senza panchina

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Niente conferenza per il tecnico portoghese, già sicuro di lasciare Milano, alla vigilia del Monza. Squalificato, lascerà spazio al vice Joao Costa

Marco Guidi

Giornalista

23 maggio - 08:43 - MILANO

Sergio Conceiçao non s’immaginava così l’ultima partita della stagione. Quando sbarcò sul pianeta Milan il 30 dicembre, la speranza era di rimanerci almeno quanto previsto dal suo contratto, cioè fino al 30 giugno 2026. Invece, quella di domani a San Siro contro il Monza sarà la sua ultima gara in rossonero. Anzi, tecnicamente neppure: il portoghese è squalificato dopo il rosso rimediato a Roma domenica sera e sarà sostituito dal suo vice, Joao Costa. Un addio senza panchina, dunque. E con ogni probabilità in silenzio. Niente conferenza stampa della vigilia oggi e difficile credere pure che Conceiçao si presenti ai microfoni nel dopogara. 

fallimento conceiçao

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Quelle rilasciate dopo il ko contro i giallorossi rischiano così di essere le ultime dichiarazioni di Conceiçao da tecnico del Milan. "Ho fatto riflessioni fin dal primo giorno – disse il portoghese in conferenza stampa, nella pancia dell’Olimpico -. Ho guardato i numeri da quando sono arrivato, fin dalla prima partita. E prima di questa sconfitta siamo stati nel quartetto di squadre che vuol dire Champions League con Roma, Napoli e Inter. È stata una buona stagione? Ovviamente no. E quella di oggi (con la Roma ndr) è una partita che rappresenta in pieno ciò che ho vissuto in questi cinque mesi: tanti episodi negativi, piccoli e grandi". Il Milan allenato da Sergio ha collezionato 33 punti in 19 giornate. Quanti l’Atalanta nello stesso lasso di tempo, ma meno di Roma (46), Inter (38), Napoli (38) e Juventus (35). Conceiçao cerca di difendere il proprio operato, nonostante sia impossibile anche per lui sottrarsi a un bilancio naturalmente in negativo. "Un anno così per una squadra storica come il Milan non va bene, poi ognuno deve valutare il proprio lavoro e io sono sempre esigente con me stesso. Anche la società valuterà quello che è stato fatto". E sulle considerazioni del club, non ci saranno sorprese: la vittoria della Coppa Italia era l’ultima ancora di salvezza per Conceiçao, il cui destino è segnato quindi dalle 23 del 14 maggio, quando il Bologna ha alzato il trofeo e i rossoneri hanno ritirato la medaglia d’argento. La mazzata finale è arrivata poi qualche giorno dopo con il ko contro la Roma - sempre all’Olimpico, lo stadio che fu casa di Sergio da calciatore alla Lazio - che ha sancito l’esclusione dall’Europa del Milan nel 2025-26. 

il ricordo del sigaro

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Conceiçao nelle scorse settimane ha più volte anticipato che un giorno racconterà la sua versione sui difficili mesi al Milan. Chissà se lo farà in modo dettagliato più avanti. Per ora, restano solamente i freddi numeri, che magari non dicono tutto, ma fotografano la realtà. È dal 2015-16, quando subentrò sulla panchina del Vitoria Guimaraes, che il tecnico portoghese non finiva fuori dalla Top 8 in un campionato. Al Porto, l’altra big della sua carriera in panchina, era sempre arrivato nei primi tre posti in classifica. Certo, l’Italia non è il Portogallo e le situazioni non sono comparabili, ma l’esperienza di Sergio a Milano da allenatore non sarà ricordata negli annali. E forse non resterà nemmeno nel cuore del diretto protagonista. No, non se lo sarebbe immaginato dopo quel sigaro fumato nello spogliatoio a Riad...

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