"Potrà mai nascere il Principe
della Pace se abbiamo dichiarato guerra alla vita?". È quanto si
è chiesto don Michele Stragapede, parroco della chiesa dedicata
a San Gioacchino a Terlizzi (Bari) che ha, con un artista
locale, deciso di lasciare vuota la mangiatoia del presepe. "La
nostra parrocchia si trova in pieno centro, nel cuore della
movida, e in questi giorni c'è, come dicono i più giovani, il
delirio - spiega all'ANSA don Michele -. Allora abbiamo pensato
con chi fa parte della nostra comunità, che facciamo? Facciamo
finta che tutto vada bene? Che non ci sono stati bambini uccisi
a Gaza, in Israele, in Sudan?", prosegue il parroco. Che sui
social ha spiegato l'iniziativa realizzata con l'artista locale
Paolo De Santoli. È stato lui a realizzare una culla con un
lenzuolo bianco circondata da balle di fieno. "Il mondo va
sempre più in frantumi, si sfrattano popoli, si fabbricano armi,
si militarizza la nostra cultura, la nostra terra, si condannano
popoli alla fame e allo sterminio", si legge sui social. "Nella
Striscia di Gaza e in Israele sono stati ammazzati o lasciati
morire oltre 16 mila bambini sotto i 12 anni: una vera strage
degli Innocenti ad opera di Erode", prosegue il post
evidenziando che "a quasi 4 anni dall'invasione dell'Ucraina, la
vita di 2,4 milioni di bambini è sempre più a rischio,
intrappolati o sfollati nel paese. Si stima che siano 20mila i
minori ucraini deportati in Russia". "In Sudan i combattimenti
hanno causato una delle peggiori crisi umanitarie a memoria
d'uomo - continua -. Più di 60.000 vittime e 11 milioni di
persone costrette a lasciare le proprie case". "Il Bambinello
nascerà se noi, come diceva Madre Teresa di Calcutta, lo
mettiamo nella storia garantendogli pane e dignità - sottolinea
don Michele - altrimenti il Natale resta un rito vuoto, solo un
modo per incrementare lo scambio di auguri su WhatsApp senza
alcun significato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA

4 ore fa
3


