Si muove con cautela il gas
naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam, mantenendosi sotto quota
36 euro al MWh, mentre si procede con gli stoccaggi in vista
della stagione invernale. I contratti future sul mese di luglio
guadagnano lo 0,27% a 35,71 euro al MWh.
Quanto agli stoccaggi, l'Ue è ancora sotto al 60%, con un
indice di riempimento del 56,59% a 641,73 TWh. Un dati inferiore
agli oltre 868 TWh raggiunti in questo periodo nel 2024 e nel
2023, mentre superano i 620,7 TWh registrati il 25 giugno del
2022. Più virtuosa l'Italia, con scorte quasi al 70% (68,91% a
139,55 TWh). Anche in questo caso il dato è inferiore agli oltre
198 TWh del 25 giugno del 2023 e del 2024, mentre supera i
108,27 TWh del 2022. Chi rimane invece indietro è la Germania,
le cui strutture di stoccaggio sono suddivise tra 27 gestori
diversi contro i due italiani (Snam con 13,7 TWh e Igs con 2,24
TWh). Prima per capacità di stoccaggi (247,34 TWh contro i
202,52 TWh dell'Italia), la Germania a tutt'oggi è seconda
dietro al Bel Paese con scorte al 48,5% a 119,97 Twh, contro gli
oltre 198 TWh e del 25 giugno del 2024 e del 2023 e i 144,78 del
2022. Per trovare un dato inferiore bisogna tornare al 2021,
quando gli stoccaggi tedeschi erano a 97,7 TWh, ma allora il
quadro geopolitico mondiale era completamente diverso e le
strutture di stoccaggio venivano impiegate solo per calmierare
le fluttuazioni stagionali del gas.
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