Il Fuorisalone è 'contro la guerra' con 7 designer per Emergency

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Una mostra che cerca connessioni e soprattutto la pace, fin dal titolo 'Contro la guerra. 7 designer per Emergency'. In occasione del fuorisalone il designer Giulio Iacchetti ha realizzato in collaborazione con l'associazione che tocca con mano quotidianamente nei suoi ospedali le conseguenze dei conflitti, un invito alla pace.
    In esposizione c'è la possibilità di sedersi in un piccolo "ufficio postale" grazie all'opera Lettere dal fronte di Iacchetti dove si potrà scrivere una lettera a una persona con cui siamo in conflitto, a cui vorremmo chiedere scusa o inviare una parola di ringraziamento. Con Custodia per disinnesco di Riccardo Blumer si potrà indossare, invece, un doppio guanto di lana in cui un'altra persona, anche sconosciuta, si potrà mettere contatto con noi, grazie alle mani che si incontrano, scambiano e disinnescano tensione mentre contemporaneamente, alcuni operatori presenti in sala tesseranno al tavolo di lavoro altre 'custodie per disinnesco'. Con Muro di poesie, Paolo Ulian celebra il valore della gentilezza e dà la possibilità ad ogni visitatore di portare a casa una poesia in tasca, prelevando un foglio dal muro che evoca divisione e ostilità. In Bersagliati di Donata Paruccini, il possibile nemico siamo tutti noi che improvvisamente, riflessi nello specchio, entriamo nel mirino di qualcun altro mentre in Ti amo di Marco Ferreri l'amore per un dio, una donna, per la patria viene quotidianamente rovesciato nel significato opposto, con l'uso di un proiettile dal significato paradossale. In C'ero di Sara Bozzini la candela è orizzontale, e, come una preghiera, trova risposta e senso, non invocando Dio ma intorno a sé, nella presenza e nella condivisione con l'umano. Al contrario della guerra una T-shirt di Lorenzo Damiani racconta attraverso i tessuti con cui è stata confezionata, il valore del prendersi cura dell'altro, con il logo di EMERGENCY, cucita con un sottile filo di poliestere di colore oro, proveniente da una coperta isotermica per il primo soccorso, e un'altra composta da un patchwork di tessuti che richiamano i Paesi in guerra in cui EMERGENCY opera (Afghanistan, Sudan, Palestina, Ucraina) e un lembo di jeans, simbolo del mondo occidentale.
    Dalla sua fondazione nel 1994, Emergency è intervenuta in 21 Paesi del mondo curando oltre 13 milioni di persone ed ora è attiva in nove Paesi fra cui Sudan, Ucraina e nella Striscia di Gaza.
   

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