Abituati al mondo dei social e di
internet, la Generazione Z e i millennial italiani si dimostrano
molto aperti alle novità tecnologiche legate all'intelligenza
artificiale. Oltre 7 su 10 (73%) usano software di IA generativa
per liberare tempo e migliorare il lavoro. Lo dice la
quattordicesima edizione della "Gen Z e Millennial Survey", lo
studio globale di Deloitte condotto su oltre 23 mila ragazzi di
44 Paesi in tutto il mondo. Dall'indagine emerge che il 71%
della Gen Z e il 76% dei millennial italiani pensa che
l'intelligenza artificiale generativa abbia già migliorato la
qualità del proprio lavoro. Il 62% della Gen Z e il 67% dei
millennial sta considerando opportunità di lavoro meno
vulnerabili all'automazione, mentre il 55% dei millennial e il
61% dei Gen Z crede che l'IA potrebbe comportare una riduzione
dei posti di lavoro.
Gli italiani intervistati usano i nuovi strumenti nelle
attività quotidiane e professionali. Al primo posto la creazione
di contenuti (39% Gen Z, 37% millennial), poi l'analisi dei dati
(36% Gen Z, 39% millennial), la gestione dei progetti (33% Gen
Z, 30% millennial), lo sviluppo di software (31% Gen Z, 30%
millennial), il design e la creatività (27% Gen Z, 24%
Millennial). Infine, la formazione (26% Gen Z, 28% millennial) e
il supporto clienti (25% Gen Z, 25% millennial). "Attenti alle
novità tecnologiche, Gen Z e millennial stanno rivalutando le
competenze di cui hanno bisogno per il mondo del lavoro del
futuro" ha sottolineato Paolo Galletti, People & Purpose Leader
di Deloitte Italia, "consapevoli del grande impatto che l'IA
avrà in tanti settori".
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