I rischi della vita sedentaria e come combatterli secondo la scienza

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La scienziata Dorothy Sears, docente all’Università dell’Arizona, spiega perché stare troppo tempo seduti fa male e suggerisce una facile soluzione

Eugenio Spagnuolo

20 ottobre - 17:09 - MILANO

Ammettiamolo, passiamo sempre più tempo seduti: alla scrivania, in auto, davanti alla TV. Ma quanto male ci fa questa abitudine apparentemente innocua? E cosa possiamo fare per contrastarne gli effetti negativi? Dorothy Sears, docente all’Università dell’Arizona, ha condotto un imponente studio sull’argomento. "I principali rischi dello stare seduti troppo a lungo sono tutti i problemi cardiometabolici: cancro, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità”, spiega a Gazzetta Active

turbolenze

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Ma perché una posizione così comoda può causare danni? Il motivo è presto detto: è innaturale. "Quando siamo seduti, formiamo 2 angoli di 90 gradi: uno al bacino e uno alle ginocchia - spiega Sears -. Pensate a un fiume con l'acqua che scorre. Quando incontra un angolo di 90 gradi, si crea un flusso turbolento. Lo stesso accade al flusso sanguigno nelle vene e nelle arterie". Questo flusso irregolare può portare alla formazione di placche nei vasi sanguigni delle gambe, un problema serio per la salute cardiovascolare. 

disfunzione mitocondriale

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Il secondo meccanismo riguarda il metabolismo. L’esperta spiega: "Quando siamo seduti, i tessuti non ricevono abbastanza nutrienti e ossigeno. Questo porta a una disfunzione mitocondriale, non metabolizziamo bene il glucosio nei tessuti, non utilizziamo bene l'insulina". Il risultato? Livelli elevati di glucosio e insulina nel sangue, che possono contribuire allo sviluppo di diabete e altre malattie metaboliche

soluzione

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Ma non tutto è perduto. La ricerca della professoressa Sears offre una soluzione sorprendentemente semplice: "Abbiamo dimostrato che alzarsi in piedi per soli 8 minuti ogni ora, per un periodo di 5 ore in un giorno, potrebbe migliorare la funzione vascolare del 25%”. Un miglioramento, significativo, che può essere ottenuto con interruzioni minime della routine lavorativa. "Sono cose pratiche - aggiunge Sears - che possiamo fare alla scrivania. Non è necessario lasciare la postazione di lavoro. Possiamo farlo anche durante una riunione, magari stando in piedi di lato. Non c'è bisogno di camminare”.

2 minuti su 15

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Altra buona notizia: anche pause più brevi, ma più frequenti, possono essere efficaci. "Abbiamo provato con periodi più brevi, ma più frequenti: alzarsi per due minuti ogni 15 minuti. È come quando si guarda la TV e ci si alza durante la pubblicità. Il risultato è lo stesso", rivela la scienziata. Sebbene lo studio sia stato condotto su donne obese in post-menopausa, Sears precisa che "altri ricercatori hanno fatto studi simili su uomini, giovani, persone magre e che fanno esercizio e hanno trovato che anche per loro queste semplici pause in piedi possono essere benefiche”.

stare in piedi

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In conclusione, nonostante le nostre giornate tendano a essere sempre più sedentarie, piccoli cambiamenti nella routine quotidiana possono avere un impatto significativo sulla salute. Alzarsi regolarmente, anche solo per pochi minuti ogni ora, aiuta a contrastare gli effetti negativi della sedentarietà prolungata. Un'abitudine tutto sommato facile da immagazzinare, che può contribuire notevolmente a migliorare la salute cardiovascolare e metabolica.

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