I mancini non sono più creativi: solo artisti e musicisti scrivono di più con la mano sinistra, nel resto delle professioni creative i più usano la destra.

Nell'immaginario collettivo, chi scrive con la mano sinistra è un creativo: ma questa credenza è supportata dalla scienza? A questa domanda ha cercato di rispondere uno studio pubblicato su Psychonomic Bulletin & Review, che ha rivisto quasi 1.000 studi condotti dal 1900 a oggi. La risposta è no: l'idea che i mancini siano più creativi dei destrimani è scientificamente infondata e sarebbe frutto di pregiudizi e bias.
Pensiero divergente. Era stato dimostrato in precedenza che dopo aver stretto una pallina con la mano sinistra le persone riescono meglio a svolgere attività legate al pensiero divergente (un processo mentale che dà soluzioni originali e non convenzionali a un problema): questo significherebbe che l'attività motoria controllata dall'emisfero destro del cervello (che regola la metà sinistra del corpo) stimola le aree responsabili della creatività.
Destra o sinistra? Per testare questa idea, gli autori hanno condotto una meta-analisi (uno studio che analizza i risultati di diverse ricerche su uno stesso tema) su quasi mille articoli scientifici pubblicati dal 1900: dopo averne scartata la maggior parte perché i dati non erano stati raccolti in modo standard oppure riguardavano solo destrimani, gli autori si sono ritrovati solo con 17 studi. Analizzandoli è emerso che mancini e destrimani avevano risultati simili in tre dei più comuni test di laboratorio sul pensiero divergente.
Cos'è la creatività? Un'ulteriore meta-analisi ha confermato che i musicisti e gli artisti sarebbero più di frequente mancini, ma non gli architetti: analizzando quasi 12.000 individui e oltre 770 professioni è emerso che nelle professioni più creative sarebbero addirittura più comuni i destrimani.
Occhio, però: bisogna capire che per creatività, in questo caso, non si intende la capacità di inventare, essere fantasiosi o artistici, ma piuttosto una combinazione di originalità e ragionamento induttivo – tipica di lavori che di primo acchito ci sembrerebbero tutt'altro che creativi, come il matematico o il fisico.
Tra bias e credenze popolari. Perché dunque negli anni si è consolidata questa equazione mancini=creativi? Secondo gli autori un motivo potrebbe essere il fatto che i mancini sono rari (rappresentano circa il 10% della popolazione mondiale) e che anche essere dei geni è raro; un'altra percezione popolare è che i geni siano generalmente matti o affetti da malattie mentali, e anche in questo caso ci sarebbe una connessione con il fatto che i mancini sono più inclini a soffrire di depressione e schizofrenia rispetto ai destrimani.
Negli anni, poi, sono stati citati un numero limitato di studi condotti su pochi partecipanti o poco rappresentativi: «Focalizzarsi sulle due professioni creative, arte e musica, dove i mancini sono sovrarappresentati è un errore statistico molto comune», spiega Daniel Casasanto, uno degli autori. «Le persone generalizzano dicendo che ci sono molti artisti e musicisti mancini, quindi i mancini devono essere più creativi: ma se si analizzano in modo imparziale diverse professioni, questa apparente superiorità dei mancini scompare», conclude.
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