Mentre la Cina e gli
Usa hanno già colto da tempo l'importanza della tecnologia a
guida autonoma, l'Europa "è rimasta un po' indietro" e dovrebbe
dare una accelerata. Lo ha spiegato Sergio Savaresi, professore
del Politecnico di Milano, responsabile scientifico del
progetto, presentando a Darfo Boario Terme (Brescia) il
prototipo di auto a guida autonoma dedicata alle persone
fragili.
"In Europa la normativa è molto protettiva ed ora siamo a un
bivio - ha aggiunto -, deve decidere se dotarsi di questa
tecnologia e svilupparla. L'Europa deve svegliarsi, l'Italia in
questo momento è pronta a cogliere questa sfida". Il Politecnico
punta a proseguire col progetto 'Sharing for Caring' per
renderlo da accademico a industriale. "Proveremo a fare questo
salto anche se dal punto di vista finanziario non è facile - ha
aggiunto -, serve il supporto delle istituzioni e del tessuto
industriale per fare questo salto".
Il progetto della navetta a guida autonoma per fragili è
realizzato con il sostegno di Fondazione Ico Falck, Fondazione
Politecnico di Milano, e la collaborazione di Cisco Italia come
partner tecnologico. Cisco Italia ha contribuito
all'integrazione delle soluzioni di connettività per la
supervisione da remoto.
"L'Europa è prudente nell'uso di questa sperimentazione, noi
la stiamo facendo - ha aggiunto Savaresi -, la cosa positiva è
che così siamo protetti da una colonizzazione di tecnologie
americane e cinesi".
"Questa iniziativa rappresenta un'altra tappa importante nel
cammino verso la guida autonoma, grazie alla quale in futuro
sarà possibile migliorare la sicurezza degli automobilisti e dei
pedoni in misura elevatissima", ha spiegato Gianmatteo Manghi,
Amministratore Delegato di Cisco Italia. Questo è un progetto
"nel quale un team di giovani ricercatori entusiasti e preparati
lavora per la mobilità futura, attento ai cittadini più
fragili", ha concluso Federico Falck, presidente della
Fondazione Ico Falck.
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