Il britannico ancora non ha trovato il feeling con la macchina: "Ci vuole tempo, mi è successo anche con la Mercedes"
Jacopo Moretti
1 maggio - 21:18 - MILANO
“Una cosa è certa: ce la sto mettendo tutta”. Parola di Hamilton, reduce da un inizio complicato al volante della Ferrari ma consapevole che il weekend di Miami può essere l’occasione per tornare competitivi. L’inglese è concentrato, ha passato la pausa dopo il GP di Gedda lavorando al simulatore, perché a frenarlo, sinora, “non è un fattore o un aspetto particolare, ma tante piccole cose che vanno sistemate”. Il tempo per aggiustare la prima annata in rosso c’è, e il ritorno del formato Sprint, in cui il britannico ha colto il primo (ed unico) successo al volante della SF-25, può rappresentare l’opportunità che Lewis aspettava.
approccio sprint
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“È difficile dire cosa attendersi da questo weekend – ha spiegato il sette volte campione del mondo in conferenza - ma credo Charles nell’ultima gara abbia dimostrato cosa può fare la nostra macchina in gara. Quindi l’obiettivo è ripetere quel tipo di prestazione”. Per farcela l’inglese avrà bisogno di una monoposto a punto fin da subito, dato che: “nella Sprint non si fanno troppi cambiamenti”. “Ma ciò non è necessariamente un male – spiega poi Lewis – in Cina, dopo le qualifiche non avevamo modificato la vettura e siamo andati bene mentre negli altri weekend cerchiamo sempre di sistemare qualcosa e finiamo per peggiorarla”.
come in mercedes
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Insomma, il feeling con la SF-25 ancora non c’è, ma non è ancora il momento di alzare bandiera bianca. “Anche quando ho iniziato con la Mercedes i primi sei mesi sono stati complicati – rivela l’inglese - ho dovuto ambientarmi, abituarmi ai loro metodi e a lavorare con nuove persone. Come me, anche gli ingegneri devono preparare la vettura per un pilota diverso con uno stile di guida diverso rispetto a prima”. Tradotto: c’è bisogno di tempo. Un concetto che anche l’ex Ferrari Carlos Sainz – passato in Williams – ha ribadito nel pomeriggio di Miami: “essere subito più veloci di un nuovo compagno su una nuova auto è difficile, anzi impossibile”. “Credo ci sia un fondo di verità in quel che dice – conferma Hamilton – ma alla fine per ognuno di noi è diverso”.
niente aggiornamenti
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Il poco tempo a disposizione di piloti e ingegneri, con una sola sessione di libere a disposizione sul tracciato americano, ha fatto propendere per l’assenza di aggiornamenti in vettura. “Non ne avremo – conferma Hamilton – per cui l’obiettivo è quello di massimizzare il pacchetto che già abbiamo a disposizione”. Infine una battuta sul suo italiano, che sembra andare di pari passo alla sua monoposto: “sta facendo pochi progressi ultimamente… devo impegnarmi di più!”.