Guida più pulita, posizione in sella e nuove strategie: così Marquez ha dominato il Motomondiale

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Ecco come lo spagnolo ha esaltato le caratteristiche della sua Ducati per vincere il nono titolo mondiale. Ora Marc, dopo la caduta a Mandalika, si prepara al rientro nel test di Valencia

Massimo Falcioni

13 ottobre - 08:30 - MILANO

Quando Marc Marquez è stato scelto per entrare a far parte del team Ducati Lenovo con un contratto biennale, il fuoriclasse spagnolo sognava di poter lottare nuovamente per il titolo mondiale dopo diverse stagioni in cui era stato notevolmente “limitato”, prima dalle proprie condizioni fisiche precarie e successivamente da una Honda non competitiva. In questa stagione 2025, che lo ha visto conquistare il nono alloro iridato, il pilota di Cervera ha compreso fin dai test invernali la necessità di adattare il suo stile di guida al DNA della Ducati GP25. Per esaltare l’efficacia e le caratteristiche della moto, più “carica” sul retrotreno rispetto alla GP24, Marc ha individuato tre punti chiave per interpretarla al meglio che consistono nella necessità di guidarla con il posteriore, l’essere super precisi e non il forzare troppo con l’avantreno. Ciò gli ha consentito di trovare -  fin dal primo weekend di gare a Buriram, in Thailandia - quella “esplosività” che gli ha permesso di primeggiare innanzitutto nel “time attack” e nelle Sprint Race, consolidando poi il feeling acquisito anche nelle gare lunghe. Una confidenza e una facilità di guida che fin da subito lo hanno messo in condizione di condurre la moto in modi anche diversi, con set-up anche differenti, ma riuscendo comunque a girare essenzialmente sugli stessi tempi.

la guida di marquez

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Ma dove risiede,  in dettaglio, la differenza che ha fatto in questa stagione Marc Marquez con la Ducati GP25? Già nel 2024, al suo anno di esordio con Ducati, in sella alla GP23 del team Gresini  - nonostante una nuova carcassa di pneumatico che offriva più “edge grip” ma metteva a tratti in crisi la “struttura moto”  - Marc è riuscito a cambiare impostazione di guida, adottando uno stile molto più “scorrevole” sulla moto, rispetto alla sua precedente esperienza in Honda. Fin dalla scorsa stagione Marquez ha compreso l’importanza di uscire dalle curve in maniera molto più fluida, anche con la posizione del corpo, e di mettere la moto molto più diritta, con vantaggi evidenti anche in termini di gestione dell’usura delle gomme.

posizione in sella di marquez

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Con la GP25, il fuoriclasse di Cervera ha poi compiuto un ulteriore step di affinamento nella guida, sfruttando al meglio la caratteristica peculiare della nuova moto, che ha un bilanciamento più “tarato” sul retrotreno rispetto a quella della scorsa stagione. Marc non “attacca” troppo l'anteriore della GP25 e la sua posizione in sella è diventata un po' più arretrata per mettere maggior carico sul posteriore. Un cambiamento sostanziale rispetto allo stile adottato nel corso degli anni con Honda, quando Marc aveva invece una posizione sempre molto avanzata, con i gomiti aperti, che evidentemente gli consentiva di “salvare” la moto in tante circostanze. Con la Ducati GP25, il suo peso è dunque più spostato all’indietro. In questo modo, evita di sollecitare troppo l'avantreno, ovvero di “rimbalzare” con il pneumatico, riuscendo cioè a minimizzare i rischi di chattering e a frenare in modo preciso, chiudendo la linea praticamente sempre nello stesso punto. Si tratta di una posizione che pone inoltre le premesse per un ingresso in curva più composto, il retrotreno “copia” bene, ha un buona percorrenza in curva e un’ottima trazione in uscita.

strategia ducati in gara

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Inoltre, nelle gare lunghe, Marc Marquez si è progressivamente approcciato ad una strategia di guida più “in gestione”. Nella maggior parte dei Gran Premi vinti, in alcuni giri ha spinto di più, in altri un po' meno, e lo ha fatto soprattutto per confrontarsi con la sua mentalità che tendenzialmente lo porta sempre a spingere al limite, senza mai “giocare” all’estremo con i confini “strutturali” della moto. Tendenzialmente, nel corso della domenica, Marc ha scelto di modificare leggermente lo stile, forzando ancora meno sull’avantreno - con una sorta di approccio di guida 2.0 - al fine di gestire al meglio il rischio di rimbalzo della gomma anteriore (e conseguentemente anche di usura della stessa).

un nuovo marquez

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In sintesi, un modo di guidare più pulito e “maturo” che gli consente -  ora che ha 32 anni e un “background” ancora abbastanza recente di gravi infortuni da cui non è stato facile recuperare - di gestire al meglio il fisico, centellinare le energie e ridurre il rischio di cadute. Cadute che nel motociclismo arrivano in mille modi, come a Mandalika dove Marc Marquez è stato atterrato da Bezzecchi costringendolo a saltare i prossimi round in Australia e in Malesia. Marc, comunque, il titolo N° 9 ce l’ha già in tasca e quel che oggi gli interessa è la ripresa fisica per essere in pista nel test di Valencia che anticiperà la nuova stagione.

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