Grazie Jankto: col suo coming out ha aperto una coraggiosa via di civiltà

1 giorno fa 2

Il centrocampista slovacco, primo di Serie A ad annunciare la sua omosessualità nel 2023, ha annunciato il suo ritiro. Con quel gesto ha provato a migliorare il suo mondo

Luigi Garlando

Giornalista

22 agosto - 07:29 - MILANO

Come Marco Van Basten. Poco dopo Ferragosto, quasi alla stessa età (29 anni), Jakub Jankto ha annunciato l'addio al calcio, per colpa di una caviglia troppo lesionata e per stare più vicino alla famiglia. Il centrocampista ceco, ex Ascoli, Udinese, Samp e Cagliari, non ha vinto Palloni d'oro, ma quando ieri è rimbalzato su Instagram il suo annuncio, la prima parola che ci è venuta in mente è stata la stessa che ci venne nel '93 per il Cigno di Utrecht: "Grazie". Per l'olandese era gratitudine per tutta la bellezza regalata, per Janko è il coraggio con cui ha provato a migliorare il suo mondo. Il 13 febbraio 2023, Jakub annunciava: "Sono gay, non voglio più nascondermi. Voglio vivere la mia vita in libertà, senza paure, senza pregiudizi. Con amore". Primo e unico coming out di un giocatore di A. Il suo esempio ha dato a tanti ragazzi la forza di dichiararsi. Cagliari lo ha accolto con affetto. Non sono mancati insulti omofobi negli stadi. Il Medioevo dura. Solo 4 anni fa, l'ex capitano tedesco Philipp Lahm consigliava ai gay: "Non parlatene ai compagni, non fate coming out. I tifosi vi insulterebbero". Nel 2009 il c.t. Lippi assicurava: "Nel calcio non si sono omosessuali". Come fosse una malattia contagiosa o un reato. Per poi correggersi: "Almeno, io non ne ho mai incontrati. E comunque consiglierei loro di non dichiararsi". Nel 2012 Antonio Cassano: "Sono froci? Affari loro. Spero non ce ne siano in Nazionale...". Non siamo progrediti molto. A differenza di altri sport, il calcio soffre ancora di omofobia. Per questo, grazie a Jankto che ha aperto una coraggiosa via di civiltà.

Leggi l’intero articolo