La discesa del tasso Bce di 250 punti base, dal 4,5% di settembre 2023 al 2% di oggi, "è valsa, finora, una riduzione di soli 118 punti base per i tassi di erogazione di mutui per abitazione alle famiglie" calcolata come differenza tra il Taeg a ottobre 2023, pari a 4,72%, e Taeg a marzo 2025, pari a 3,54. Lo scrive la Fabi in uno studio dopo la decisione di politica monetaria.
"Se a ciò si aggiunge il fenomeno della ricrescita, seppure lenta, dei tassi di interesse sui mutui a tasso fisso, così come registrata nei primi mesi del 2025 - prosegue la Fabi - anche il taglio odierno del costo del denaro da parte della Banca centrale europea corre il rischio di mettere a dura prova l'attrattività delle nuove offerte di prestiti da parte del settore bancario e di avere effetti meno incisivi del previsto nel rilancio della liquidità nel tessuto economico".
A fine marzo 2025 il tasso di interesse finale (Taeg) dei mutui a famiglie per l'acquisto di abitazioni si è assestato al 3,54%, con una discesa che è proseguita da dicembre 2023 - quando il tasso era pari al 4,82%. Tra il 2022 e il 2024, l'ammontare complessivo dei mutui concessi alle famiglie italiane è cresciuto di soli 3,7 miliardi di euro, pari a una variazione di poco inferiore all'1%, da 376,4 a 380,1 miliardi.
La crescita complessiva dei prestiti erogati alle famiglie negli ultimi mesi (+1,9% da maggio 2024 a marzo 2025 ovvero 7,8 miliardi in più), considerato come un effetto di stimolo del pacchetto dei tagli dei tassi europei, "lascia presagire che le misure economiche fissate dalla Banca centrale europea potranno dispiegare tutti il loro impatto in un contesto di maggiore stabilità economica", scrive la Fabi.
"Il taglio dei tassi da parte della Bce rappresenta un segnale importante, forte e atteso, ma ora serve un cambio di passo e uno sforzo condiviso, anche da parte delle banche, per far arrivare maggiori benefici alla clientela", dice Lando Sileoni, segretario generale della Fabi.
"I segnali che arrivano dai dati sui mutui e sui prestiti mostrano che i benefici del nuovo corso monetario si stanno affacciando, ma ancora con lentezza. Serve uno scatto in avanti e una regia politica che favorisca l'accesso al credito per le famiglie e per chi vuole investire nel proprio futuro e che coinvolga tutti i soggetti in campo: istituzioni, banche, imprese e parti sociali. Il credito resta una leva strategica per la crescita del Paese e per l'occupazione".
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