Il dirigente bianconero apprezza il croato per aver riportato juventinità. Ma il loro destino è legato a doppio filo alla qualificazione alla Champions
Giuntoli ha trovato in Tudor un alleato perfetto. Il tecnico croato ci ha messo poco a comprendere tutte le problematiche interne alla Juve, ma non ne sta facendo un dramma all'esterno. Anzi, nel dare qualche visione di futuro, l'allenatore supporta la tesi che Giuntoli prova a far passare da un po' di tempo all’interno delle stanze di comando della Continassa: "La Juve al completo è una squadra forte, io penso che con 2-3 pezzi l'anno prossimo si potrebbe avere una squadra di alto livello. E già forte così". Ciò rafforzerebbe la posizione del direttore dell'area sportiva, che ha ricordato nel pre di Lazio-Juve come l'estate scorsa ci fossero degli "obiettivi economici e tecnici, così pensiamo di essere nella parabola perfetta e che l'anno prossimo saremo molto competitivi a prescindere", facendo riferimento al rischio di rimanere fuori dalla Champions League. Che resta però l'obiettivo che può fare il bello e il cattivo tempo nella valutazione del suo lavoro, considerato che la Juve quest'anno ha mancato già l’accesso agli ottavi e che in Coppa Italia (trofeo che avrebbe dovuto difendere e, forse, avrebbe potuto vincere) è uscita malamente.
alleati
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Tudor è allineato a Giuntoli, contrariamente a Thiago Motta nell'ultimo periodo pre esonero. Pare il tecnico italo-brasiliano avesse percepito già durante il mercato di riparazione di non essere più certo del suo futuro alla Juve, proprio come Allegri nella stagione passata. Stavolta il rapporto tra il direttore e il tecnico appare più solido, più compatto: probabilmente anche perché il destino dell'uno potrebbe in qualche modo essere annodato a quello dell'altro. Se la Juve centrerà l'obiettivo principale della stagione, cioè l'accesso alla prossima Champions League, Tudor guadagnerà automaticamente un anno in più di contratto: ma - indirettamente - andrà pure a impreziosire il lavoro di Giuntoli, che a quel punto potrà dare seguito alle operazioni che ha impostato già da tempo per rendere la rosa più competitiva in campo europeo. Il club potrebbe anche far decadere il contratto con il tecnico pagando una penale entro il 30 luglio; si dovesse decidere di proseguire con Tudor, invece, è più che lecito immaginare che possa esserci un nuovo prolungamento di contratto, in modo da non farlo ripartire già in scadenza.
patto
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Giuntoli difende Tudor perché in lui ha trovato la sintesi per riportare l'ambiente sui binari della juventinità, l'aspetto in cui era più manchevole la struttura fino all'arrivo del croato. L'allenatore, grazie ai suoi trascorsi nel club sia da calciatore sia da collaboratore tecnico, ha messo tutti di fronte alle proprie responsabilità e ha ripristinato quelle regole non scritte in cui storicamente si è sempre riconosciuto ogni juventino. Il gruppo nel frattempo è crollato di nuovo dal punto di vista fisico con una serie di infortuni, ma su questo Tudor - ammesso di aver trovato "grandi problematiche, con giocatori importanti fuori" - ha ribadito che "la volontà di tutti è di finire bene il campionato e di prenderci quello che vogliamo". Venisse meno il patto di ferro fra Giuntoli e Tudor, il direttore sarebbe esposto facilmente a più critiche: soprattutto quelle di aver scelto l'estate scorsa una guida tecnica sbagliata per il progetto o che lo stesso non ha difeso nel momento più duro della stagione. Senza parlare di Conte che i tifosi sognano di nuovo sulla panchina bianconera, mai preso in considerazione quando era libero.