Il musicista torna a esibirsi tra giugno e luglio con la paura del dolore alla schiena e dei tremori alle mani
Riccardo Cristilli
3 giugno - 09:13 - MILANO
Giovanni Allevi sta per tornare con quattro concerti tra giugno e luglio per recuperare un contatto fisico con il suo pubblico, dopo i mesi di rapporto virtuale fatto di post e video per raccontare il dolore della sua malattia. Attraverso i social i fan hanno vissuto tutta la paura e la sofferenza di un musicista per non riuscire a fare quello che più ama: far scorrere le dita sui tasti bianchi e neri.
i concerti di giovanni allevi
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Non sarà facile per Giovanni Allevi. Dovrà indossare un busto per sopportare la fatica della malattia, quel "gattone", come il musicista chiama il mieloma multiplo che lo ha colpito, che a volte torna a farsi sentire. Ma sarà sul palco il 20 giugno a Roma, il 5 luglio a Taormina, l'8 luglio a Venezia e il 19 luglio a Firenze. Quattro tappe prima di nuove cure: "Ho bisogno di silenzio, di contatto con la natura, di leggere, di fare fisioterapia: non credo ci saranno altri appuntamenti" ha commentato, come riporta il Corriere della Sera. Musica dell'anima è il titolo scelto per questi 4 concerti perché è quella musica che scaturisce "dalle profondità del cuore e dell’inconscio in un momento difficilissimo della mia vita e che si espande senza chiedere nulla in cambio".
lo spettacolo
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Ognuno dei quattro concerti di Giovanni Allevi inizierà con un primo atto in cui è da solo al pianoforte e, come aveva raccontato anche a Sanremo 2024, è il momento che teme di più perché "il dolore alla schiena e il tremore alle dita" sono sempre difficili da tenere sotto controllo. Dopo questa prima parte ci sarà un'orchestra ad aiutarlo, poi ci sarà una sorta di intermezzo con un ospite non musicale per ciascuno dei 4 appuntamenti: lo storico Alessandro Barbero, il teologo Vito Mancuso, il filosofo ed esperto di AI Luciano Floridi e l’ingegnera aerospaziale Amalia Ercoli Finzi. Infine gli spettacoli si chiuderanno con l'esecuzione di MM22, un concerto per violoncello e orchestra d'archi, chiamato con le iniziali della sua malattia e l'anno in cui l'ha scoperta. Arrivato a questo punto della serata Giovanni Allevi ha assicurato che sarà più tranquillo perché "posso ridurre il movimento all’essenziale, a volte basta lo sguardo per intendersi con i professori".
la malattia
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Il gattone, quel mieloma multiplo che lo accompagna da ormai tre anni, non è ancora stato sconfitto: "Continuo le cure, a volte mi sveglio di notte e ho paura del futuro ma cerco di rimanere aggrappato al presente. Il mieloma è un mostro ma è come se gli avessi fatto le carezze sotto al mento e al posto di mangiarmi si fosse ammansito. Però so che se il gattone si sveglia mi mangia in un boccone". La composizione MM22 è dedicata proprio alla malattia ed è nata in ospedale: "Ho assegnato una nota a ognuna delle lettere della parola mieloma, sono partito da quelle sette note e il concerto è nato in una stanza di ospedale all'istituto Tumori di Milano. Un diario musicale per raccontare le emozioni, l'angoscia, il dolore ma anche la gratitudine". Tra i vari quadri della composizione, quello a cui tiene di più è Nostalgia scritto durante la chemio quando pesava 63 chili ed era senza capelli: "avevo dolori forti nonostante il Fentanyl, ero attaccato a un flebo 24 ore su 24... insomma ero in bilico fra vita e morte. La nostalgia per i miei affetti e per la vita che osservavo da una finestra dell’ospedale mi hanno squarciato il cuore".
musicista eretico
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Insieme ai 4 ospiti non musicali che faranno parte del suo spettacolo, Giovanni Allevi affronterà quattro temi molto importanti: l'eresia, il sacro, la follia e la bellezza, "quattro dimensioni dello spirito" come le ha definite il musicista. In passato è stato definito un eretico della musica classica: "Lì per lì lo presi come un complimento poi mi resi conto che gli eretici hanno fatto tutti una brutta fine... Ho sempre creduto, basandomi sul pensiero di Hegel, che la musica classica debba sempre essere innovata. Ho capito che basta questo per essere eretici". Ha ammesso di aver combattuto tutta la vita e non sa se magari anche questo abbia contribuito alla sua malattia: "Il nostro corpo ha memoria dei nostri conflitti e la mente influisce sulla vita delle nostre cellule, la malattia mi ha mandato un messaggio: vivi libero".