Genitori accusano, ChatGpt ha aiutato suicidio di nostro figlio

23 ore fa 1

I genitori di un ragazzo californiano di 16 anni che si è suicidato hanno intentato una causa contro OpenAI, accusando la sua Ia ChatGPT di aver fornito al figlio istruzioni dettagliate per porre fine alla sua vita e di averne incoraggiato le azioni. Matthew e Maria Raine sostengono, in una causa intentata a San Francisco, che ChatGPT ha mantenuto una relazione intima con il figlio Adam per diversi mesi nel 2024 e nel 2025, prima che si togliesse la vita. Secondo il documento visionato dall'Afp, durante il loro ultimo scambio, l'11 aprile 2025, ChatGPT ha aiutato Adam a rubare la vodka dalla casa dei suoi genitori e ha fornito un'analisi tecnica del cappio che aveva creato, confermando che "potrebbe potenzialmente tenere sospeso un essere umano". Adam è stato trovato morto poche ore dopo, dopo aver utilizzato questo metodo. "Questa tragedia non è un problema tecnico o un evento imprevisto", si legge nella causa. "ChatGPT - accusano i genitori - ha funzionato esattamente come progettato: incoraggiava e convalidava costantemente tutto ciò che Adam esprimeva, compresi i suoi pensieri più pericolosi e autodistruttivi, in un modo che sembrava profondamente personale". La coppia afferma che Adam ha iniziato a usare ChatGPT per farsi aiutare con i compiti prima di sviluppare gradualmente una "dipendenza malsana". La causa cita estratti di conversazioni in cui ChatGPT avrebbe detto all'adolescente: "Non devi a nessuno la tua sopravvivenza" e si sarebbe offerto di aiutarlo a scrivere la sua lettera d'addio.
    Matthew e Maria Raine pretendono il risarcimento dei danni e chiedono al tribunale di imporre misure di sicurezza, tra cui la chiusura automatica di qualsiasi conversazione sull'autolesionismo e l'implementazione di controlli parentali per i minori.
   

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