Nelle scorse settimane incontro tra l'ex ad rossonero e Cardinale: sul piatto una poltrona da super consulente, ma solo dopo il closing col Monza
La suggestione è potente, anima le discussioni fra i tifosi - sui social come al bar - e probabilmente ottiene lo stesso effetto anche al civico 8 di via Aldo Rossi a Milano. Un argomento che cresce per intensità e indiscrezioni giorno dopo giorno perché, insomma, l'eventuale ritorno di Adriano Galliani al Milan sarebbe una notizia clamorosa.
prima il monza
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Uno scenario che al momento poggia su due certezze. La prima è che siamo ancora nel campo del periodo ipotetico, nel senso che di nero su bianco per il momento non c'è nulla. D'altra parte, non potrebbe: se le nozze-bis verranno davvero celebrate, l'ex amministratore delegato rossonero deve prima concludere l'iter per la cessione del Monza. Vale a dire il closing vero e proprio con Beckett Layne Ventures, il fondo statunitense che ha rilevato il club brianzolo da Fininvest. La seconda certezza, però, è che qualcosa bolle in pentola sicuramente. Ci sono valide ragioni per capirne di più se è vero - come è vero - che Galliani e Cardinale nelle settimane scorse si sono incontrati di persona per una chiacchierata difficilmente derubricabile a puro incontro di cortesia. Un colloquio che potrebbe essere stato facilitato da Flavio Briatore, grande amico di Galliani e legato lavorativamente a RedBird, azionista di riferimento del Milan e presente tra il gruppo di investitori che hanno acquisito il 24% della Alpine di F.1, guidata proprio da Briatore.
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La questione verte su quanto approfondito è stato il faccia a faccia. Incontro per annusarsi e valutarsi, un po' come Cardinale aveva fatto con Ibra, o si sono gettate le basi realmente per un Galliani-bis? Il popolo rossonero ovviamente sta votando sì, immaginando che la presenza dell'ex dirigente potrebbe risolvere per esempio questioni di "peso politico" del club nel palazzo del calcio, e allo stesso tempo fare da guida in ambito mercato. Ma occorre fare chiarezza fin da subito: se lo scenario si concretizzasse, Galliani non andrebbe a prendere il posto di nessuno. Scaroni rimarrebbe presidente, così come Furlani resterebbe l'amministratore delegato. Diciamo che verrebbe creato un ruolo ad personam, una sorta di super consulenza. Magari legata, come Ibrahimovic, direttamente a RedBird e non al Milan. Sembrano dettagli ma non lo sono perché in ballo ci sono equilibri sottili ed è ragionevole pensare che, all'interno del club, qualcuno lo accoglierebbe a braccia aperte e qualcun altro meno. Diciamo che la rilevanza e la portata del personaggio potrebbero non rendergli del tutto agevole l'ingresso al quarto piano di via Aldo Rossi. Tutte ipotesi da verificare più avanti, ma intanto il Milan ci sta pensando. E sì, la suggestione è davvero forte per un club che sta cercando di riconquistare la sua identità più profonda.