G20 finanze verso un comunicato finale nonostante i dazi

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I ministri delle Finanze e governatori del G20 riuniti a Durban dovrebbero arrivare a un comunicato finale che esprimerebbe una posizione comune sul commercio e altre sfide globali, nonostante l'offensiva statunitense sui dazi che aveva fatto saltare l'accordo nel meeting di febbraio. Lo riferiscono fonti qualificate senza fornire dettagli sugli impegni, comunque on vincolanti, che verrebbero espressi nella dichiarazione ufficiale. 

   "Siamo preoccupati per l'impatto dell'incertezza economica e delle persistenti tensioni commerciali sulle nostre economie". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti nel suo intervento questa mattina al G7 di Durban, in Sudafrica. Giorgetti ha richiamato l'attenzione sulle conseguenze economiche provocate dalla svalutazione del dollaro americano: "L'indebolimento del tasso di cambio del dollaro Usa - ha detto - si sta cumulando all'effetto dell'aumento dei dazi commerciali".

   "L'ultimo miglio è sempre il più impegnativo e solo sforzi concertati e autentici da entrambe le parti potranno portarci al traguardo". Lo ha detto il portavoce della Commissione Ue Olof Gill, ribadendo la volontà di trovare un accordo sui dazi "vantaggioso per entrambe le sponde dell'Atlantico". "Il commissario Sefcovic ha avuto colloqui intensi con" i negoziatori Usa Howard Lutnick e Jamieson Greer "e ha anche incontrato il direttore del Consiglio economico nazionale degli Usa, Kevin Hasset: è stata una nuova occasione per cercare una soluzione negoziata, a dimostrazione del nostro impegno costruttivo e in buona fede".

   "È irrealistico credere che sui dazi finiremo con un risultato di 0-0". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Berlino nella conferenza stampa estiva. "Per il governo americano questo deficit commerciale riguarda le merci, non i servizi. Se il settore dei servizi fosse incluso, la bilancia commerciale tra America ed Europa sarebbe molto diversa. Quindi dobbiamo essere preparati al fatto che abbiamo un accordo doganale asimmetrico, ma ancora una volta alle aliquote più basse possibili da entrambe le parti", ha aggiunto.

   "L'Ue ha gli strumenti per difendersi e attivare contromisure nel caso in cui non ci sia un accordo con gli Stati Uniti e per andare oltre utilizzando lo strumento anti-coercizione", il bazooka commerciale "che permetterebbe ad esempio di colpire anche i servizi americani, in particolare i servizi digitali". Lo ha ribadito il ministro francese per gli Affari europei, Benjamin Haddad, a margine del Consiglio Affari generali Ue, evidenziando che "i dazi" imposti da Donald Trump "sono ingiustificabili e inaccettabili". "Vogliamo trovare una soluzione un percorso di de-escalation che sia nell'interesse di tutti", ha osservato, sottolineando che "in gioco" c'è "la credibilità dell'Ue".
   

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