Furlani, il futuro inizia qui. Il mito Powell, il rap e... la patente per svoltare

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Italy's athlete Mattia Furlani competes in the men's long jump final during the World Athletics Championships in Tokyo on September 17, 2025. (Photo by Kirill KUDRYAVTSEV / AFP)

ATLETICA

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Il 20enne di Marino, sui Colli Albani, con l'8,39 di Tokyo ha messo una tacca importante nel suo percorso. Mattia fa sul serio e ha tutti i numeri per diventare a lungo il numero 1 del salto in lungo

Giorgio Burreddu

17 settembre - 19:14 - MILANO

Guardate bene Mattia Furlani. L’attimo in cui l’aria gli attraversa la faccia, i capelli, l’espressione, il cuore. Non ci vedrete lo sforzo, ma il coraggio. Niente incoscienza, solo convinzione. The big jump, il grande salto. L’8.39 con cui si è preso l’oro ai Mondiali di Tokyo è un trampolino sul futuro. “Ancora non ci credo, ho fatto qualcosa di magico”, dice. Gli viene da piangere. Ma quello che Furlani sa è che i prossimi anni saranno ancora più luminosi. Giorgio Rondelli, tecnico nazionale e voce di Eurosport, pensa che “con qualche aggiustamento Mattia può ancora migliorare”. Chi l’atletica l’ha praticata, studiata e sezionata, sa che Furlani ha gli ingranaggi della macchina perfetta. Ma ha 20 anni, e questo rende imponderabile la curva dei miglioramenti. Rondelli pensa che Mattia abbia “le chance per diventare il numero uno. E anche per diversi anni. Se cresce un po’ come velocità di entrata, che è già buona, e se migliora piccoli aspetti della corsa, l’indice di forza e la parte tecnica di chiusura del salto, può davvero dominare la scena”. Diamo i numeri. Anzi, le misure. “Magari lo farà già il prossimo anno, ma c’è un'alta percentuale di probabilità che nel giro di tre, quattro anni Mattia possa arrivare a 8.60-8.70”, dice Rondelli. E ancora: “Mattia può crescere in maniera progressiva. L’importante adesso è restare con i piedi per terra”.

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