"Mentre in Europa l'approccio del
governo Meloni al contrasto dell'immigrazione irregolare viene
adottato come modello di riferimento, in Italia alcuni organi
giurisdizionali sembrano più impegnati a ostacolarne l'azione. A
chi giovi un simile atteggiamento è fin troppo evidente: a chi
rimpiange un'Italia che, invece di difendere i propri confini,
li apriva ad un afflusso indiscriminato, così come attestato da
quella politica fallimentare portata avanti per anni dalla
sinistra". Così in una nota il ministro per gli Affari europei,
Tommaso Foti.
"Proprio grazie all'iniziativa italiana, l'Unione Europea ha
avviato un deciso cambio di passo. L'attenzione si concentra ora
sulla protezione della dimensione esterna, attraverso la
cooperazione con i Paesi di origine e di transito, una
regolamentazione più efficace dei flussi e rimpatri più rapidi.
Un segnale politico chiaro: oggi è l'Italia a segnare la rotta
in Europa per una gestione del fenomeno migratorio più concreta,
responsabile e sicura".
"Dovrebbe essere chiaro a tutti anche in Italia - per ragioni
umanitarie ancor prima che di diritto - che il modo più efficace
per proteggere chi rischia la vita in mare è impedire le
partenze irregolari. Solo così si possono sottrarre le persone
alla rete dei trafficanti di esseri umani, che lucrano sulla
disperazione altrui. Avviso ai naviganti, ai fiancheggiatori e
ai complici: il governo Meloni andrà avanti nella lotta
all'immigrazione irregolare, forte anche del consenso che la sua
posizione registra in Europa, oltre che tra gli italiani".
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