Meloni prepara la conferenza di Roma: 'Sempre con Kiev'

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Poteva essere la grande occasione per cementare un accordo di pace. Ma lo stato della guerra in Ucraina ha fatto tramontare, nel governo, la speranza che Roma possa essere la cornice dell'apertura davvero di un nuovo capitolo per Kiev. La politica estera rimane comunque il centro dei pensieri di Giorgia Meloni, che sta cercando di preparare al meglio l'appuntamento con la Conferenza per la ricostruzione del 10 e 11 luglio - dove sono attese 100 delegazioni e 40 organizzazioni internazionali - mentre continua a seguire il dossier dazi e l'impatto che potrà avere sull'export delle aziende italiane.

 Per mettere in campo strumenti di sostegno, dicono dall'esecutivo, bisognerà comunque stare a vedere se si riuscirà a chiudere un'accordo con gli Stati Uniti entro il 9 luglio (Donald Trump non crede che "servirà la proroga") che potrebbe fermarsi sul punto di compromesso di una extra tassazione al 10%. "Faremo sicuramente la nostra parte nel momento in cui avremo una prospettiva più definita", assicura il ministro per le Politiche Ue e il Pnrr Tommaso Foti in due diverse interviste, in cui precisa che per sapere i margini di un'ulteriore revisione del Piano di ripresa e resilienza, nelle intenzioni italiane molto pro investimenti delle imprese, bisognerà aspettare il round di incontri con i tecnici della Commissione che saranno a Roma per tutta la settimana.

La posizione italiana è sempre stata favorevole a trovare una intesa che soddisfi entrambe le parti: un concetto, insieme a quello della necessità di mantenere "unito" l'Occidente, che la premier ripeterà mercoledì a Villa Taverna, dove parteciperà, per la prima volta da capo del governo, alle celebrazioni per l'Independence day americano. Delicato rimane il ruolo degli Usa anche sul fronte ucraino.

Roma si è sempre schierata "con Kiev fino a quando sarà necessario". E a dimostrazione di un sostegno che non è mai venuto meno tra dieci giorni spingerà sulla ricostruzione, ospitando la conferenza internazionale cui parteciperanno anche 2000 aziende, e un migliaio di rappresentati degli enti locali e della società civile. La mattinata inaugurale sarà aperta da Meloni che dovrebbe accogliere, tra gli altri, Volodymyr Zelensky e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, accompagnata da diversi commissari (probabile anche l'italiano vicepresidente Raffaele Fitto). Ai circa 3500 partecipanti si rivolgerà anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Praticamente tutti i ministri saranno coinvolti nella trentina di panel che spazieranno dall'economia alla cultura, e si concentreranno su quattro grandi "dimensioni", il coinvolgimento dei privati, il capitale umano, la dimensione locale e regionale e quella delle riforme per l'adesione dell'Ucraina all'Unione europea.

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