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Nonostante il budget cap, nel prossimo quinquennio i grandi costruttori dovranno investire molto di più per sviluppare le power unit elettriche di seconda generazione. Ma restano i dubbi sullo spettacolo che offriranno le nuove monoposto.
La rivoluzione dei nuovi motori ibridi si farà. Costi quel che costi. Non è un modo di dire, perché i team di vertice di Formula 1 dovranno spendere molto più di adesso, nonostante il “budget cap” introdotto qualche stagione fa. L’investimento necessario per progettare e costruire le power unit elettrificate di seconda generazione sarà infatti enorme. E’ il prezzo da pagare per restare al passo con i tempi e invogliare altri costruttori ad affacciarsi sulla scena dei gran premi, dopo avere incassato l’ingresso del colosso Audi e il ritorno della Honda in forma ufficiale. Ma se la svolta garantirà anche uno spettacolo migliore in pista è tutto da vedere, come ha fatto capire Lewis Hamilton dopo avere provato la monoposto 2026 al simulatore e come vanno predicando da tempo tanti altri piloti. Quel che è certo, riguarda l’esborso economico extra previsto per le prossime stagioni. Lo si può sintetizzare con una cifra: circa 500 milioni di euro all’anno, di cui la metà per i propulsori.