(di Francesca Pierleoni)
Amica da 65 anni, compagna di lavoro,
legata a lui anche dall'attivismo per tante cause sociali, in
primis la difesa dell'ambiente, Jane Fonda si dice molto scossa
dalla morte di Robert Redford: "Stamattina mi ha colpito
profondamente quando ho letto che Bob se n'era andato - spiega
l'attrice, classe 1937, in un comunicato affidato ai media -.
Non riesco a smettere di piangere. Significava molto per me ed
era una persona meravigliosa sotto ogni aspetto. Rappresentava
un'America per cui dobbiamo continuare a lottare".
Il loro incontro è avvenuto nel 1960 per In punta di piedi di
Joshua Logan, debutto nel cinema per entrambi, dove Redford
aveva un piccolo ruolo e non appariva con il nome nei titoli.
La scena hanno cominciato a dividerla realmente nel 1966 con La
Caccia di Arthur Penn in cui già emerge appieno quell'alchimia
rafforzata dal comune spirito di indipendenza rispetto ai diktat
di Hollywood. Un'intesa che ha segnato anche A Piedi Nudi nel
Parco di Gene Saks, (1967), diventato un caposaldo delle
commedie romantiche di Hollywood, Il Cavaliere Elettrico di
Sydney Pollack (1979), dramedy romantica con un tocco di western
fino al film che li ha portati insieme alla Mostra del Cinema di
Venezia, la delicata storia d'amore di Le Nostre Anime di Notte
di Ritesh Batra (2017), presentata fuori concorso nell'anno del
Leone d'oro alla carriera per entrambi.
Di fronte alla standing ovation della sala lei si era
commossa. "Mai avrei immaginato di trovarmi qui, è un
grandissimo onore ricevere il Leone insieme a Bob, che ho sempre
stimato e amato come attore e regista". Redford, che aveva
cercato l'occasione per fare un altro film in coppia, aveva
commentato: "Non è facile essere in piena sintonia con una
persona per 47-48 anni. Vi ringrazio moltissimo di questo premio
che mi riporta in Italia". La loro intesa aveva animato allo
stesso modo la conferenza stampa insieme: "Robert bacia ancora
benissimo, come quando avevamo 20 anni - aveva confessato Fonda
-. Avevo fantasie su di te quando eravamo giovani, non posso
negarlo", e lui pronto: "C'erano cose dette e non dette, ci
siamo piaciuti molto", l'affiatamento "è stato naturale tra noi
sin dall'inizio, quando avevamo 20 anni e anche ora che abbiamo
girato il film. Non c'è stato bisogno di spiegazioni e tante
parole". Fonda aveva sottolineato anche che "con la sua
creatività, con il suo lavoro al Sundance, Robert Redford ha
cambiato il cinema americano: io lo amo davvero come produttore
e come regista, ho un affetto profondo per lui ed è stato bello
innamorarmi di nuovo".
A Cannes due anni fa l'attrice, protagonista di una
masterclass, era tornata a parlare dell'intesa con Redford: "Ho
fatto quattro film con lui e per tre sono stata innamorata di
lui - spiegava - il che vuol dire che mi sono divertita molto".
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