Addio Robert Redford, leggenda del cinema e antidivo

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Addio a Robert Redford, attore, regista e attivista. Il decesso,  nella sua casa di Provo nello Utah, è  avvenuto il 16 settembre nel sonno. 

 Affascinante divo del grande schermo, diventato poi regista premio Oscar, Redford ha girato film di successo che hanno spesso aiutato l'America a comprendere sé stessa.

Fuori dal set, l'idolo di Come Eravamo, Tutti gli Uomini del Presidente, Tre Giorni del Condor e la Stangata si era poi fatto portavoce di cause ambientali e aveva promosso il movimento del cinema indipendente legato al festival di Sundance.

Redford odiava l'approccio hollywoodiano che a suo avviso tendeva a banalizzare il cinema e pretendeva che i suoi film avessero sempre un peso culturale, affrontando in molti casi temi complessi come il lutto o la corruzione in politica, resi accessibili e intensi per il pubblico anche grazie al suo immenso carisma.

Alla svolta dei 40 anni si era dedicato alla regia e aveva vinto un Oscar già con la sua opera prima, Gente Comune (1980), sulla disgregazione di una famiglia dell'alta borghesia dopo la morte di un figlio. Gente Comune ottenne altri tre Oscar, incluso quello per il miglior film, ma forse il suo maggiore impatto fu come pioniere e promotore del cinema indipendente.

Nel 1981 aveva fondato il Sundance Institute, un'organizzazione non profit dedicata a coltivare nuove voci cinematografiche. Tre anni dopo aveva poi rilevato un festival cinematografico in difficoltà nello Utah e, qualche anno più tardi, lo aveva ribattezzato con il nome dell'istituto.
Nel 2002 vinse anche un Oscar onorario. 

Video Addio a Robert a Redford, antidivo e leggenda di Hollywood

Redford, talento, fascino e fortuna

 Nato a Santa Monica (California) da Marta W. Hart casalinga e padre Charles Robert lattaio di origine irlandese, Redford vede morire la madre a soli 41 anni, abbandona cosi' gli studi nel 1956 e parte per l'Italia e la Francia, per misurarsi con la vita d'artista. "Erano gli anni della depressione, c'erano pochi soldi, i miei avevano perso tutto. Si erano trasferiti a vivere su una roulotte, emigrando da Chicago in California. Un paio di amici dei miei genitori, impietositi per via del pancione di mia madre, avevano accettato di ospitarci nel bungalow".

Capelli rossi irlandesi e volto pieno di rughe già da giovanissimo, Redford è perfetto in tutti i ruoli (tranne forse in quelli da cattivo). Incarna meglio infatti l'eroe positivo, romantico, quello che ogni mamma americana vorrebbe come genero. Nel 1958, dopo alcuni ruoli in serie tv (Gli intoccabili, Perry Mason, Alfred Hitchcock presenta e Ai confini della realta'), esordisce sul grande schermo con CACCIA DI GUERRA nel cui cast c'è anche Sydney Pollack che poi, da regista, ne fa il suo attore feticcio. E' miglior attore emergente ai Golden Globe nel 1966, per il ruolo del produttore bisessuale sposato con Natalie Wood nel film LO STRANO MONDO di Daisy Clover. Arriva poi il western LA CACCIA di Arthur Penn con Jane Fonda e Marlon Brando e, nel 1969, con Paul Newman +è ancora in un western di culto firmato da George Roy Hill come BUTCH CASSIDY. Sempre Hill e la stessa coppia poi nel 1973 lavoreranno ad un altro film cult, LA STANGATA, (7 Oscar). Per molti Redford è  il romantico Hubbell con il suo amore tormentato per Katie Molosky (Barbara Streisand), militante comunista totalmente diversa da lui in COME ERAVAMO di Pollack, o IL GRANDE GATSBY del film del 1974 di Jack Clayton, tratto dall'omonimo romanzo di Francis Scott Fitzgerald, in cui e' il romantico Jay. Con Pollack arrivano poi il western CORVO ROSSO NON AVRAI IL MIO SCALPO! e la spy-story I TRE GIORNI DEL CONDOR. Con un altro attore cult come Dustin Hoffman recita in TUTTI GLI UOMINI DEL PRESIDENTE, nel ruolo di Bob Woodward, uno dei due cronisti politici che scoprirono lo scandalo Watergate che porto' all'impeachment di Nixon. Esordio alla regia fortunato poi per lui nel 1980 con GENTE COMUNE con il quale vince l'Oscar come miglior regista. L'anno dopo mette mano al Sundance Film Festival e lo fa diventare la piu' importante vetrina mondiale del cinema indie Usa. Sempre sul fronte della regia, arrivano poi nel 1988 MILAGRO e il melo' con Brad Pitt IN MEZZO SCORRE IL FIUME. E' ancora dietro la macchina da presa per QUIZ SHOW e per L'UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI, dal best-seller di Nicholas Evans.

Nel 2007 dirige di nuovo Meryl Streep in LEONI PER AGNELLI, due anni dopo produce I DIARI DELLA MOTOCICLETTA. Sul suo impegno politico e la sua anima pasionaria basti solo la frase detta dall'attore e regista nel 2006 al Lido dove aveva presentato fuori concorso THE COMPANY YOU KEEP, thriller tra politica e impegno: "Ogni generazione ha la possibilità di diventare guida del proprio tempo. Mi rattrista vedere che la mia sia così corrotta da non cogliere questa opportunità che poi è anche un dovere che abbiamo rispetto ai giovani di oggi: dovremmo lasciare in eredità qualcosa di buono piuttosto che un mondo che sta marcendo".  

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