"Non tornava da una festa, si sarebbe
fermato a Burgos per riposare. Non aveva preso l'aereo per
tornare in Inghilterra per un problema ai polmoni di cui
soffriva da qualche mese e per il quale si sarebbe dovuto
operare". Il fisioterapista che aveva in cura Diogo Jota
smentisce le voci sulla morte del 28enne giocatore del
Liverpool, rimasto vittima di un incidente stradale in Spagna
(con lui morto anche il fratello: Miguel Gonçalves, come riporta
il giornale sportivo portoghese Record, aveva fatto una seduta
per i problemi respiratori del giocatore solo cinque ore prima
dell'incidente. Jota soffriva da mesi di pneumotorace, ma aveva
deciso di rinviare l'operazione. Jota e suo fratello stavano per
imbarcarsi per tornare in Inghilterra, dopo essere stati
avvertiti che volare avrebbe rappresentato un rischio per la sua
salute. Gonçalves spiega di aver visto entrambi i calciatori
intorno alle 20:30 e che avevano programmato di raggiungere la
loro destinazione in auto di notte per evitare le alte
temperature. Smentisce anche le voci secondo cui erano andati a
fare festa e descrive il suo paziente come "un professionista".
"Mi ha detto che il viaggio sarebbe durato circa otto ore, ma
che si sarebbero fermati in un hotel nella zona di Burgos per
riposare - racconta il fisioterapista -. Diogo era molto
scrupoloso. Dovevano arrivare a Santander, prendere la nave e
poi andare in Inghilterra. La famiglia sarebbe arrivata più
tardi in aereo e poi, lunedì, aveva una visita medica
programmata a Liverpool per valutare la situazione. Ho iniziato
a lavorare con lui sabato scorso e sono stato con lui tutti i
giorni fino a mercoledì. Li ho salutati all'ora di cena". Quanto
al problema di salute Gonçalves ha spiegato che "la base del suo
polmone destro era leggermente collassata, ma con la
fisioterapia postoperatoria tornava praticamente perfetta.
Quando l'ho lasciato, non aveva più dolore e stava per tornare
al Liverpool".
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