Il Centro Studi di Intesa Sanpaolo
prevede un fatturato di 1.143 miliardi di euro per l'industria
manifatturiera italiana a fine anno, "stabile sui livelli del
2024 a prezzi costanti" e in crescita di 229 miliardi rispetto
al 2029. Lo si legge nel 107/o 'Rapporto Analisi dei Settori
Industriali' presentato insieme a Prometeia a Milano.
Tra le prestazioni più brillanti sono indicate quella della
della farmaceutica, in crescita tendenziale del 2,4%, della
meccanica (+1,7%) e del largo consumo (+1,2%). Complessivamente
la crescita del fatturato manifatturiero sarà dell'1,8% a prezzi
correnti.
Secondo il Centro Studi di Intesa Sanpaolo "fondamentale sarà
il contributo del canale estero e in particolare il recupero
della domanda europea guidato dal raffreddamento dell'inflazione
e dalla ripresa della Germania". Un mercato, quest'ultimo
"rilevante per tutti i settori manifatturieri italiani".
Nel quadriennio 2026-2029 l'industria manifatturiera italiana
crescerà "a ritmi prossimi all'1% medio annuo". Il Centro Studi
prevede "un maggior dinamismo nel prossimo biennio grazie alla
spinta degli investimenti del Pnrr".
Le esportazioni avranno ancora un "ruolo di traino", con un
saldo della bilancia commerciale dell'industria manifatturiera
italiana di 1.324 miliardi al 2029, pari a circa 31 miliardi in
più rispetto al 2019.
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