Intervista all'IT Operations Director di Aston Martin, che ha evidenziato l'importanza del suo settore e in generale di tutto l'apparato tecnologico per un team di Formula 1
Marco Bruckner
14 ottobre - 08:39 - SILVERSTONE (REGNO UNITO)
"Senza un computer, la monoposto nemmeno si accende". È con questo semplice ma efficace esempio che Sioned Edwards, IT Operations Director dell'Aston Martin Aramco F1 team, evidenzia l'importanza che il reparto IT e la tecnologia hanno in una scuderia di Formula 1. Quando si è all'apice del mondo del motorsport ogni dettaglio, per quanto piccolo e all'apparenza marginale, può fare la differenza. In un team come quello di Silverstone, che conta oltre 1.000 dipendenti, il reparto IT assume un ruolo fondamentale per diverse ragioni. Oltre a permettere ai diversi dipendenti di effettuare segnalazioni in maniera rapida, e dunque di velocizzare il flusso di lavoro, il settore IT svolge un compito fondamentale anche e soprattutto in termini di inventario e di analisi dei dati. Per questo motivo in questo settore diventa fondamentale dotarsi di persone e di partner di livello. Dal 2023 Aston Martin collabora con ServiceNow, servizio che ha permesso alla squadra di Silverstone di fare un passo in avanti in termini di raccolta e analisi dati, come confermato dalla stessa Edwards. Quest'ultima ha approfondito anche altri temi, mettendo in luce le diverse aree in cui il reparto IT si rivela cruciale per un team di Formula 1 sia nel lavoro quotidiano che nei weekend di gara.
Quanto è grande l'impatto del settore IT per il lavoro quotidiano, e anche per quello in pista, di un team di Formula 1?
"Il settore IT è alla base di tutto in un team di F1. Ci sono molti dispositivi high-tech qui in fabbrica e ovviamente ci serve questo tipo di tecnologia anche nei weekend di gara. Per dare un'idea della centralità del nostro settore io dico sempre questo: serve un computer per accendere la monoposto. Senza un pc la vettura neanche si accende. Si tratta di un semplice esempio che mostra quanto la tecnologia sia importante per il mondo delle corse. Corriamo 24 Gran Premi all’anno e c’è sostanzialmente un intero data center che viaggia il mondo assieme al team stesso. Mettiamo a disposizione questi dati agli ingegneri e poi li "impacchettiamo" per trasportarli alla gara successiva. È un ciclo "senza fine" di tecnologia che viene trasportata da un luogo all’altro. Tecnologia che sta alla base del nostro lavoro e senza la quale nessuno di noi potrebbe operare. È importante sottolineare anche che i dati a nostra disposizione viaggiano molto velocemente da un capo all'altro del mondo: infatti durante i weekend di gara, oltre agli ingegneri in pista, ce ne sono altri qui in fabbrica che analizzano quanto accade e aiutano le persone al box a prendere le decisioni".
Tra le diverse mansioni del suo settore, pensa che ce ne sia una che abbia un'importanza maggiore per il team rispetto ad altre?
"È molto difficile sceglierne solo una. Come dicevo il nostro lavoro sta un po' alla base di tutto. Se si prende ad esempio qualsiasi tipo di attività dell'azienda, c'è una componente tecnologica, dalle simulazioni relative al possibile impatto di nuove componenti all'analisi dei dati che raccogliamo in pista. Per questo è molto difficile dire dove la tecnologia abbia l'impatto più importante. In generale, l'aspetto chiave è avere a disposizione tecnologia performante e soprattutto affidabile, che funzioni sempre e in maniera sicura".
Dal 2021 è stato introdotto il budget cap, un tema chiave nella F1 attuale. In che maniera il tetto di spesa impatta il lavoro del vostro reparto?
"Il budget cap è una grande sfida per tutti. Il tetto di spesa è stato introdotto proprio quando ci stavamo espandendo molto come team. Da un punto di vista tecnologico abbiamo tante cose che vorremmo fare, elementi da introdurre, ma adesso dobbiamo far coincidere tutto questo con il budget cap e non è semplice. Per il mio reparto uno degli aspetti più sfidanti è proprio spiegare ai vertici del team come un investimento relativo all'IT, ad esempio un miglioramento di un software che permetta a un ingegnere di lavorare più velocemente, possa tradursi in un miglioramento della performance in pista".
State già utilizzando l'AI anche durante i weekend di gara, magari per aiutare gli ingegneri con le strategie?
"L'AI, così come altri strumenti, è implementata per aiutare gli ingegneri e non per sostituirli. Utilizziamo l'intelligenza artificiale nel weekend, non per scegliere una strategia, ma per poter magari aiutare gli strateghi a fare una o l’altra scelta. Può essere utilizzata, ad esempio, per fare un'analisi su un set di dati ed evitare che l'ingegnere debba impiegare il suo tempo per farlo. Il nostro obiettivo è di trovare le opportunità giuste al momento giusto e per farlo dobbiamo analizzare e interpretare un enorme numero di dati. L'AI e altri strumenti servono per aiutare gli ingegneri a fare questo. Ma l’obiettivo non è sostituire gli ingegneri stessi e l’ultima chiamata rimane la loro".
