E' un signor Djokovic, ma per battere Alcaraz non basta: lo spagnolo in finale senza perdere un set

3 ore fa 2

In tre set (6-4 7-6 6-2) e in due ore e 23 minuti lo spagnolo arriva all'ultimo atto di New York senza aver mai perso nemmeno un parziale

Luigi Ansaloni

6 settembre 2025 (modifica alle 00:11) - MILANO

Carlos Alcaraz si prende di forza la terza finale Slam di fila, la settima in carriera, e adesso attende Jannik Sinner per mandare in onda l’ennesima replica di una sfida che sembra infinita. Il fuoriclasse spagnolo ha battuto nella semifinale dello Us Open uno straordinario, indomabile, Novak Djokovic, che purtroppo a 38 anni sembra non riuscire ad avere ragione di un altro avversario, Padre Tempo, quello sì invulnerabile. Alcaraz ha vinto col punteggio di 6-4 7-6 (4) 6-2 in due ore e 23 minuti, e nell’implacabile cammino verso la finale di finale il murciano non ha perso nemmeno un set, impresa riuscita allo Us Open per l’ultima volta a Roger Federer nel 2015. Lo svizzero poi perse l’ultima sfida proprio contro Nole. Chissà.

il primo set

—  

Il primo set si decide praticamente subito. Pronti via ed è break Alcaraz, che sorprende Djokovic sparando subito fucilate di dritto che mettono in chiaro le intenzioni del campione del Roland Garros. Due palle break per lo spagnolo nel primo game, Nole salva la prima, non la seconda. Alcaraz vola via e per qualche minuto il serbo capisce poco. In men che non si dica siamo 2-0 e c'è un’altra palla break per il murciano, ma Nole si salva col servizio. Il numero due del mondo alterna momenti di furia assoluta a errori evitabili, ma è normale quando si tira a tutto braccio certi colpi sembrano usciti dai cannoni di Navarone, tale è la potenza, non solo di dritto ma anche di rovescio. Djokovic però ha già visto tutto questo e si mette in modalità di attesa e recupero. Non gli riesce, perché Carlos non offre occasioni sul proprio servizio, ma piano piano l’ex n.1 entra in partita e la differenza si assottiglia. Alcaraz chiude 6-4 il primo set in 48 minuti, ma è chiaro che sta per iniziare un altro incontro. Djokovic non sembra scomporsi più di tanto. E perché dovrebbe? In fondo, all’Australian Open era iniziata così.

il secondo set

—  

Ed infatti ad inizio secondo set Nole si salva dallo 0-30 nel primo game, grazie anche a uno sciagurato dritto sparato via dallo spagnolo, e stavolta è lui a strappare, per la prima volta nel match, il servizio ad Alcaraz un po' in confusione, in un Arthur Ashe che sembra una bolgia. Nole tiene anche il secondo turno di battuta e si va sul 3-0 in suo favore. Il murciano si sveglia dalla (solita) pennichella durante gli incontri, va sul 3-1 e il game successivo si procura una palla break con un passante solo di polso che ha davvero poco senso sul pianeta Terra. Nole subisce il colpo, spedisce un rovescio in rete e lo spagnolo recupera il break, 3-2. Si arriva 4-4, Alcaraz vola 0-30 con un rovescio senza senso che muore all’incrocio delle righe, scambio da 27 colpi durissimo e lo vince Nole, che rimanda tutto dall’altra parte attendendo l’errore avversario. E ne arrivano altri due di fila, con tanti ringraziamenti da Belgrado. Si va al tie break, Alcaraz va subito avanti con Djokovic che si salva il punto successivo ma poi cede due volte allo spagnolo, che sale 4-1 ma spreca via i due servizi con scelte scellerate e siamo 4-3, con Nole che non cede di un millimetro. Punto successivo, scambio durissimo e stavolta è Djokovic a sbagliare, stremato. Alcaraz va 6-4 e serve per chiudere il parziale, Nole spara via la risposta e lo spagnolo, dopo un’ora e 52 minuti, si porta a casa il diciassettesimo set di fila del torneo. 

la resa

—  

Alcaraz non ha mai perso da 2 set a zero sopra negli Slam, ma Djokovic ne ha recuperate otto, di partite che sembravano perse, ultima volta con Djere le 2023. Altro avversario e soprattutto altro Nole, consapevole che adesso dovrebbe scalare l’Everest in maglietta e scarpe da tennis. Sul 2-1 Alcaraz ha due palle break che hanno il sapore di match point e il serbo, apparentemente stremato, glielo consegna con il secondo doppio fallo del game. Da qui in avanti è Alcaraz show, imbattibile e spettacolare se gioca a braccio sciolto, che veleggia senza problemi per un 6-2 che gli vale la seconda finale dello Us Open in carriera, dopo il trionfo del 2022. Per Djokovic è la quarta sconfitta di fila in semifinale negli Slam, e chissà, potrebbe anche l’essere l’ultima di una carriera incredibile. Il serbo saluta il pubblico battendosi la mano sul cuore: ha dato tutto quello che poteva. Alcaraz è all’ottava finale di fila nel 2025 (non perde nei turni precedenti da Miami 2025), con un record di 60-6 quest’anno. Numeri impressionanti, in attesa di trovare uno tra Jannik Sinner e Felix Auger Aliassime.

Leggi l’intero articolo