La risposta è: dipende. Non tutti i cristalli possono essere oscurati, e qualsiasi pellicola oscurante installata su quelli che invece offrono la possibilità di essere scuriti deve essere omologata secondo le normative vigenti, e deve riportare un marchio di omologazione leggibile dall’esterno
Alba Banchi
5 giugno - 15:05 - MILANO
Oscurare i vetri dell’auto può sembrare una semplice scelta estetica o una mossa per proteggere la privacy, ma basta un controllo della polizia per trasformarla in una multa salata. In Italia, le regole sull’applicazione delle pellicole oscuranti sono rigide e spesso ignorate o mal interpretate. Ogni cristallo ha le sue restrizioni, ed è bene capire cosa permette davvero la legge, dove trovare le norme ufficiali, quali sono le sanzioni previste e come vengono effettuati i controlli. Le normative vigenti si basa sul Codice della strada, in particolare sugli articoli 71 e 72. A questi si affiancano norme tecniche europee come la Direttiva 92/22/Cee e il Regolamento Ece/Onu n. 43, che definisce le caratteristiche tecniche che devono rispettare i vetri montati sui veicoli. Conviene anche menzionare la Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti n. 1680/M360 dell'8 maggio 2002 che chiarisce: "Non è consentita l'applicazione delle pellicole in argomento né sul parabrezza né sui vetri laterali anteriori; inoltre, l'applicazione sul lunotto posteriore è ammessa solo a condizione che il veicolo sia allestito con specchi retrovisori esterni su ambo i lati".

vetri anteriori
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Il motivo di queste leggi stringenti è abbastanza chiaro: questione di sicurezza. Il conducente deve avere una visuale libera e completa in ogni condizione, e allo stesso tempo le forze dell’ordine devono poter vedere chiaramente chi si trova all’interno del veicolo: per questo motivo risulta comprensibile che il parabrezza non possa essere oscurato in alcun modo. La legge vieta espressamente qualsiasi tipo di pellicola o trattamento che riduca la visibilità attraverso il vetro anteriore. Fa eccezione solo la cosiddetta fascia parasole nella parte alta del parabrezza, ma anche questa deve essere prevista e omologata dal costruttore del veicolo. Lo stesso discorso vale per i vetri laterali anteriori, quelli situati accanto al conducente e al passeggero anteriore: anche questi devono mantenere una trasparenza minima del 70%. Non è ammesso ridurre questa visibilità applicando pellicole, anche se omologate, a meno che l’intervento non sia stato effettuato in fabbrica e certificato.
vetri posteriori
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Diversa è la situazione per i vetri posteriori e il lunotto. In questi casi, la legge consente l’oscuramento anche molto marcato. Non ci sono limiti specifici al grado di oscuramento dei vetri posteriori, purché le pellicole siano omologate e installate correttamente. Le pellicole oscuranti devono rispettare i requisiti previsti dal Regolamento Onu 43: devono essere trasparenti alla misura minima prevista, prodotte con materiali certificati e devono riportare un marchio di omologazione visibile dall’esterno.
sanzioni
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I controlli da parte delle forze dell’ordine partono dalla verifica della presenza del marchio e della trasparenza dei vetri. In caso di dubbio, possono utilizzare strumenti come il luxmetro o il trasmissometro per misurare il passaggio di luce attraverso il vetro. Chi circola con vetri non conformi rischia una sanzione amministrativa che può andare da 87 a 344 euro. Oltre alla multa, è previsto anche il ritiro della carta di circolazione, che verrà restituita solo dopo che il veicolo sarà stato riportato a norma e sottoposto a revisione.