Durant a Houston, Flagg a Dallas, Haliburton e Tatum ko: l'Nba pende verso Ovest

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Il mercato e gli infortuni spingono ulteriormente l'equilibrio della Nba a favore della Western Conference. È un livellamento verso il basso, ma che permette a molte squadre di sognare l'anello

Riccardo Pratesi

7 agosto - 09:33 - MILANO

L’Nba pende come la torre di Pisa. Verso Ovest, se parliamo di rapporti di forza. Il mercato ha ribadito quanto raccontato dal campo la passata stagione, allargando anzi ulteriormente la forbice tra gli organici delle squadre della Western Conference prime avversarie degli Oklahoma City Thunder campioni in carica e la concorrenza dell’Est. Houston, Denver, Dallas e Los Angeles (Lakers), sono migliorate. Parecchio. Mentre la Eastern Conference è da “tana libera tutti” dopo che gli infortuni hanno fatto svanire i sogni di gloria dei finalisti del 2025, gli Indiana Pacers, quelli dei campioni del 2024, i Boston Celtics, e dei vincitori dell’ultima coppa Nba, i Milwaukee Bucks. Qualcuno osservando il canyon di distanza ha ipotizzato l’azzeramento delle Conference per rispecchiare i valori assoluti ai playoff. Ma è una situazione congiunturale, non di sistema. Passerà. Fa però impressione in una Nba livellata che ha esibito sette campioni diversi nelle ultime sette stagioni. Con l’ultimo contratto di lavoro che complica il perpetuarsi delle dinastie di successi bloccando il mercato a chi prova a tenersi tutti i campioni, strada facendo. Livellamento verso il basso, ma che consente a tanti di sognare l’anello. Il contrasto con la distanza tra Ovest e Est in questo contesto è ancora più stridente. Eppure… 

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