Dribblava pure i compagni e godeva (sul serio) se stava fuori: il genio irripetibile di Vendrame

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"Si sono dimenticati di Pasolini, volete che si ricordino di me?": nel suo totale anticonformismo, Ezio Vendrame non è mai stato prigioniero del mondo del calcio

Andrea Schianchi

Giornalista

22 agosto - 16:36 - MILANO

Era il Pasolini del calcio. Un poeta che amava il bello, l'armonia, il coraggio. E che, con la leggerezza che possiedono soltanto i grandi, sapeva mettersi controcorrente e remare per difendere le proprie idee. Ezio Vendrame aveva appiccicata addosso l'etichetta di maledetto, se il maledetto s'identifica con un uomo che non accetta le regole, e le dribbla fino a costruire un suo mondo parallelo dentro il quale soltanto lui può abitare.

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